venerdì 1 settembre 2017

"Rock per Non Dimenticare" - Omaggio agli Artisti: Francesco Mancinelli e Nicolò Olivieri

  
In occasione del concerto nazionale "Rock per Non Dimenticare"
che si tiene a Cerveteri il 9 Settembre abbiamo pensato di far partire una rassegna
- curata dal bravissimo Alessandro Alberti -

 dedicata agli artisti che vi partecipano.
Un doveroso Omaggio ad un pezzo importante della Nostra Musica;
Artisti che con passione e dedizione mettono il loro credo, i loro pensieri e i loro sentimenti in
musica regalandoci da anni tante Emozioni.
Noi Organizzatori cogliamo quindi l'occasione di ringraziare
Junio Guariento,  Gabriele Marconi, Niccolò Olivieri, Fabio Constantinescu, Topi Neri, Antica
Tradizione, Francesco Mancinelli e Silvia Preda


E GRAZIE ANCORA AD ALESSANDRO ALBERTI
 PER QUESTA RASSEGNA
 
Iniziamo oggi con Francesco Mancinelli e Nicolò Olivieri
FRANCESCO MANCINELLI E NICOLÒ OLIVIERI:
 IL PENSATORE E IL MUSICISTA.

 
 Francesco Mancinelli non si può definire solo un bravo cantante di musica alternativa. Indubbiamente possiede una dote oltre che una cultura, che gli permettono di fare uno spettacolo più ricco. In cui le tematiche si intrecciano alle canzoni.
 A lui è legata indissolubilmente e non potrebbe essere diversamente, una delle più belle e significative canzoni del repertorio alternativo di sempre: Generazione 78. Un brano che fu inciso, come lo stesso Mancinelli ammette, grazie ad una "imboscata" tesagli da Gabriele Marconi. Al ritorno da un concerto insieme a Massimo Morsello, Marconi lo fece accomodare in una sala di registrazione e lì incise il brano. L'unico di tanti che ha scritto, ma che non sono stati gratificati da nessuna registrazione/incisione.
Del resto come ha avuto modo di dire a Campo Hobbit 40, la sua pigrizia spesso, ha avuto la meglio sulla sua notevole creatività, preferisce cantare nei concerti, proponendo anche brani non suoi. Utilizzando anche la sua grande personalità e passione per il teatro e la prosa. Di Mancinelli si può dire che è senza dubbio il più originale degli artisti di musica alternativa, anche per il suo modo di esporre e di intrecciare canzoni a temi specifici.
Inizia nel 1982 anche se da un punto di vista musicale è il 1984 l'anno di esordio. Francesco Mancinelli non ha nessuna difficoltà ad ammettere, come è verificabile in una intervista, che:"accanto al pantheon tradizionale dei vari Nietzsche, Evola, Jünger, Guénon, nella mia formazione convivono stranamente elementi di neo-cripto-catarismo (alcuni li chiamerebbero anarchici o comunisti spirituali, ma solo per coloro che non hanno occhio nel capire), approfonditi ad esempio attraverso la poesia musicale di De André e Guccini, ma presenti anche in tutta la canzone d’autore degli anni ’70".
 
Ritornando a Generazione 78, esponendo il significato del brano afferma che colui che ha meglio interpretato il contesto e di conseguenza il brano, è stato Andrea Colombo nel suo libro: Storia Nera. "Il quale afferma che in quel periodo, ci fu una rottura generazionale e antropologica irreversibile, che nacque da destra ma contro la destra. Ma perché non eravamo di destra! Eravamo qualcosa di più. Da lì la frattura culturale politica, antropologica. Poi dopo venti /venticinque anni si decise che tutto questo mondo :Campi Hobbit, Nuova Destra etc non serviva più. Però ci siamo ancora a prescindere dalle decisioni prese dall'alto". Questo per introdurre Generazione 78.
 Di fatto ogni brano viene presentato con una serie di motivazioni. Perché non deve essere solo una canzone godibile, ma occorre che il pubblico sappia come, quando e perché è stata scritta, oltre al suo contenuto. Molto importanti saranno questi spettacoli a carattere tematico, specialmente quello dedicato alle insorgenze anti risorgimentali.
Quindi non solo un cantante, un compositore ma un grande uomo di spettacolo: questo è Francesco Mancinelli.
Da ricordare che nel 1996 diede vita al gruppo Terre di mezzo, che però avrà vita relativamente breve. Si scioglierà due anni dopo dando vita ai Contea.
 
 Insieme a Nicolò Olivieri sarà presente al Concerto per non dimenticare il settembre prossimo.

 
Nicolò Olivieri ha avuto numerose esperienze musicali ne parla brevemente in questa intervista che mi ha rilasciato.
 
 Quando hai iniziato a comporre oppure a suonare/cantare nell'ambito della musica alternativa?
Non sono un compositore di musica alternativa. Suono dall'età di 9 anni. Sto nell'ambiente dal 2009 e ho iniziato nel 2011 con La Vecchia Sezione. Ma nel corso degli anni, ho avuto l'onore di condividere il palco con molti gruppi. Hobbit, Antica Tradizione, Ultima Frontiera, Skoll e faccio spesso coppia con Mancinelli.
 
 Che valore dai al messaggio e al contenuto delle canzoni che interpreti oppure suoni?
 Una canzone racconta le storie. La memoria dei nostri camerati caduti. Una canzone rimane impressa più di una conferenza o di un manifesto.
 
Quale è il tuo giudizio sulla musica alternativa attuale, che cosa si prova ad esserne parte integrante?
Per me è un grande privilegio. Non sono bravo a scrivere quel che si prova. Non c'è esibizionismo, solo un modo prezioso per fare militanza.
 
 Grazie a Nicolò Olivieri, che sinteticamente ha dato l'idea di cosa rappresenta per lui, oltre che per noi, la musica alternativa. Una emozione musicale, un messaggio metapolitico, un inno alla militanza.

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