di Luciano Lago
Con una sentenza che ha determinato una svolta nel sistema del riconoscimento di paternità, il 23 Febbraio di quest’anno, la Corte d’appello di Trento ha sdoganato l’utero in affitto per adozione a favore parte di una coppia gay – costituendo questo una prima volta ed un caso di giurisprudenza “innovativa” – l’adozione omosessuale che era fuori dalla porta principale dell’ordinamento (art. 268/249 C.C.) rientra dalla finestra di un provvedimento di giurisprudenza.Questa sentenza permette di fatto al partner di un omosessuale di essere iscritto all’anagrafe come “secondo padre” di una coppia di bambini nati per mezzo dell’utero in affitto, ovvero mediante lo sfruttamento di una donna povera e acquistando con denaro il frutto della sua gravidanza.
Il tutto con l’ipocrita pretesto del “superiore interesse del minore”. Questo come se il diritto del bambino ad avere una madre ed un padre possa essere sostituito dal diritto di un individuo alla paternità innaturale, per via di acquisto. Facile prevedere che, di questo passo, avremo presto i supermarket dei bambini in offerta promozionale per le coppie gay.
Questo precedente di legalizzazione di fatto dell’utero in affitto, si prevede che darà un grande sviluppo al mercato, già fiorente, dell’utero delle donne povere in affitto, di cui si occupano grosse agenzie internazionali: sono queste agenzie a mettere in contatto la domanda e l’offerta. Sarà questo un mercato del “progresso” fortemente voluto dagli esponenti della sinistra mondialista che sfrutta i poveri a favore del grande capitale.
Si conferma che, nella società ultra capitalista e consumista, dominata dalla elite finanziaria, con il denaro si può acquistare tutto. Questo è un altro passo verso lo sfruttamento della povertà, introducendo come legale una pratica degradante che vede una donna povera che viene affittata per procreare per conto terzi, dietro il pagamento di una forte somma rinuncia ad ogni diritto di maternità sul bambino che concepisce, una forma di schiavismo moderno che il fronte progressista della sinistra mondialista vede come una “conquista sociale”. La nuova frontiera dei “diritti”.
Dallo sfruttamento del lavoro si passa allo sfruttamento dell’utero delle donne, alla faccia dei movimenti femministi degli anni ’60/’70.
Si sapeva che l’ideologia relativista da tempo lavorava per distruggere la famiglia tradizionale, un obiettivo – ormai non troppo occulto – per impostare nuovi ordini sociali ed economici liberticidi, destabilizzanti e caotici. Il sogno delle vecchie logge massoniche dei “fratelli compasso”,fortemente radicati a Bruxelles nelle Istituzioni della Unione Europea, si prospetta come reale ed imminente.
Lo dicevamo da tempo che il processo globalizzatore ha come suo maggiore nemico l’unità familiare della famiglia tradizionale. Se l’individuo non ha una sua famiglia, rimane moralmente indifeso da qualunque azione del sistema di potere per la manipolazione della sua mentalità, della sua formazione e nei principi della sua educazione. Se l’individuo non dispone di un padre naturale che gli infonde coraggio, audacia, fiducia in se stesso, rimarrà senza difesa innanzi all’indottrinamento laicista dell’establishment; se un individuo non ha una madre naturale che gli riversa amore, affetto e protezione, il potere politico potrà “formare” questa persona secondo i propri interessi. Senza un padre ed una madre sarà il “Grande Fratello ad avere campo libero sull’individuo.
Charles Darwin disse una volta: “se possiamo motivare le donne ad andare dietro i benefici materiali queste smetteranno di fare figli”.
Gli esperimenti di ingegneria sociale ed i primi tentativi di eugenetica teorizzati da personaggi come Julian Huxley, tendevano esattamente a questo scopo: svalutare la vita umana e distogliere la credenza religiosa e culturale dell’uomo concepito come essere privilegiato del pianeta per indirizzarlo verso una società controllata da una popolazione formata da individui omologati ed utili come consumatori e produttori al servizio del Grande Capitale.
Erano le tesi sostenute da Edward Louis Bernays, nel suo libro “Propaganda” e da Gustave Le Bon nell’opera “Psicologia delle folle”, i primio “spin doctor” esperti nella psicologia di massa che da allora ha fatto enormi passi in avanti, giovandosi dall’apparato mediatico costruito negli ultimi 50 anni e tutto sotto il controllo delle grandi concentrazioni finanziarie.
Tutto indica che si procede verso una società fabbricata e disegnata per una “tirannia tecnocratica” come aveva previsto Lord Bertrand Russell, filosofo ed eugenista, nella sua opera “The Impact of Science on Society” (1951), quando scriveva che “….nel costrurire una società narcisistica dove tutti gli individui sono preoccupati per se stessi, la popolazione non dovrà ribellarsi ed insorgere per niente e contro alcun potere costituito. Così il Governo degli “illuminati” potrà dominare su ogni individuo direttamente”.
Questo spiega come i promotori del “Nuovo Ordine Mondiale Globalizzato” abbiano condotto i loro attacchi periodici contro la struttura sociale e familiare dei paesi in tutto il mondo, già dalla metà del secolo scorso, con frequenti “rivoluzioni culturali” e tecnologiche che hanno avuto l’effetto di affossare i restanti substrati culturali genuini di comunità di antica tradizione e di popolazioni radicate.
A colpi di sentenze e modifiche alle vecchie norme del Codice Civile si afferma il nuovo “Diritto di Famiglia” con la scomparsa del padre e madre presto sostituiti dal “genitore 1 e genitore 2”, come viene previsto dalle direttive comunitarie.
Nell’Unione Europea l’esperimento si trova già in una fase avanzata e procede per bruciare i tempi. Una grande ondata migratoria e l’abbattimento delle frontiere può facilitare il compito.
Sono le comunità locali quelle che possono creare un muro di resistenza contro questo indottrinamento e contro l’ideologia della dissoluzione, difendendo identità culturale e tradizione.
Tuttavia diamo per finito il tempo di scherzare e pensare che la questione non tocchi ciascuno persona, la propria famiglia i propri figli e nipoti. Le centrali di potere stanno intensificando i loro attacchi contro chiunque opponga resistenza che viene catalogato come “conservatore”, reazionario e “populista”. Opporsi all’indottrinamento potrebbe comportare grossi problemi e la sottile repressione del dissenso in ogni ambito inizia a farsi più incombente. Tutti sono avvisati.
FONTE: http://www.controinformazione.info/distruzione-della-famiglia-tradizionale-lobiettivo-dei-globalisti/
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