DA GIANCARLO ESPOSTI A CARLO MARIA MAGGI
IL COLPEVOLE "DEVE" ESSERE NERO
All'indomani della carneficina -nel maggio 1974- avevan già trovato il "colpevole" : tentarono di addebitare a Giancarlo Esposti la responsabilità della
strage di Piazza della Loggia
« Il 30 maggio 1974 venne ucciso a Pian del Rascino, in provincia di Rieti, Giancarlo Esposti.
« Cecchinato» a freddo dal tiratore scelto dei carabinieri, maresciallo Filippi. L’episodio, frettolosamente archiviato come conflitto a fuoco, avvenne due giorni dopo l’attentato di Piazza della Loggia a Brescia.
L’identikit (a volto sbarbato) del giovane era apparso su tutti i giornali.
Quindi era « wanted» e non vivo o morto, ma solo morto.
Nell’intenzione dei solerti « operatori di giustizia» , era stato prescelto come lo stragista, e la sua morte tra i monti del reatino avrebbe dovuto costituire il suggello di una ben congegnata operazione a regia, diretta ad attribuire ai fascisti la responsabilità della strage di Brescia.
Gli « operatori» ignoravano soltanto il fatto che Giancarlo Esposti si era lasciato crescere una folta barba…»
Quella barba non salvò la vita a Giancarlo, ma lo salvò dall'infame accusa di stragista
Ma il "film" era iniziato, e doveva continuare.
Oltre 40 anni, con 4 indagini diverse, cambi di imputati e testimoni per mantenere in piedi la "loro" verità di comodo, quella verità precostituita che esula dalla verità giudiziaria.
Anzi, la prevarica - perchè appunto precostituita.
Un continuo susseguirsi di processi indiziari che hanno portato alla condanna definitiva di Carlo Maria Maggi, ultraottuagenario gravemente malato , ora agli arresti domicilari.
La democrazia d'altronde non può condannare se stessa: ingiustizia è fatta !
Avanguardia Berghem
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