CON LA LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. MARCO CIMMINO
Il 26 gennaio 1943, con 30° gradi sotto zero, dopo giorni di ritirata sempre incalzati dalle truppe e dai partigiani russi, con equipaggiamento "standard", cioè che andava bene sia in Africa sia in Russia, e con armi inadeguate (arma individuale era il moschetto mod.1891), gli alpini, quasi con un atto disperato, urlando e brandendo i fucili a mo’ di clava dopo aver terminato le munizioni, incitati dal loro comandante, il generale Riverberi, che dall’alto di un carro armato tedesco, a più riprese, urlava "Avanti Tridentina!", riuscirono a rompere l’accerchiamento prendendo di sorpresa i russi che rimasero sbigottiti di tanta irruenza. Ma la vittoria non fu incruenta! Gli alpini, che già erano stati decimati nelle settimane precedenti dal meglio equipaggiato ed armato esercito sovietico, ma, soprattutto, dal grande gelo dell’inverno russo, lasciarono migliaia di morti e di feriti sulla neve della piana di Nikolajewka che precedeva il terrapieno della ferrovia oltre la quale si apriva la via del
ritorno a casa.
LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. MARCO CIMMINO
IL REDUCE - DAVIDE VAN DE SFROOS
L'ODISSEA DEGLI ALPINI
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