Un pezzo di città è preda di spaccio e prostituzione I cittadini: «Scambi in pieno giorno, risse e pestaggi»
Sono loro a controllare il mercato dello spaccio di via Benedetto Marcello. Si sono divisi il territorio e, secondo i residenti della zona, vendono sostanze stupefacenti anche in pieno giorno. Sulla mappa dello spaccio sono due i punti che in tanti segnalano. «Il tratto di strada compreso fra via Scarlatti e via Petrella è in mano a uomini africani, per lo più ghanesi. All'angolo fra via Benedetto Marcello e via Boscovich, invece, si danno appuntamento i nordafricani».
A raccontarlo è un ragazzo che vive qui da due anni. Si chiama C. T. E per ragioni di sicurezza preferisce non rivelare il suo nome. «La strada è divisa in due territori ben distinti - racconta -. Da una parte ci sono i ghanesi che si accampano nelle aree verdi e a ridosso dei giochi per i bambini. Il via vai è continuo. Usano le auto come magazzini, sul cofano vendono merci contraffatte, ma più di una volta ho notato anche sacchetti bianchi. Sicuramente cocaina ed eroina». Gli scambi avvengono a qualunque ora, ma è soprattutto di pomeriggio e di sera che la gente ha più paura. «E tutto questo è nulla in confronto a quello che succede all'angolo con via Boscovich, che ormai è in mano a ragazzi di origine magrebina - prosegue -. Loro sono i più pericolosi, spesso protagonisti di risse e pestaggi violentissimi. Anche loro spacciano droga, arrivano solo in alcuni giorni della settimana e allora quella strada diventa terra di nessuno». A farne le spese sono i cittadini, che ormai hanno paura di frequentare i giardini. «Ci sono siepi di alloro altissime che di fatto creano un nascondiglio ideale per queste persone - va avanti -. Chiediamo un intervento deciso delle forze dell'ordine, ma anche la rimozione di queste piante. Anche perché, di fatto, in questa situazione quelle aree verdi non servono a nessuno». Ma a creare allarme è anche il via vai di prostitute africane in via Vitruvio. «Si appostano lungo la strada e lavorano proprio con gli spacciatori - conclude il residente -. Utilizzano i bagni chimici pubblici per appartarsi. Una situazione inaccettabile che rende ancora più grave ed evidente il degrado della zona. Io, personalmente, ho più volte chiamato carabinieri e polizia sperando che l'arrivo di una volante funzionasse come deterrente. Ma purtroppo non ho ottenuto nulla, e nulla riescono a fare gli agenti della polizia locale che pure hanno una sede a pochissima distanza». Intanto la situazione peggiora. Basta camminare lungo la strada per imbattersi in capannelli semi nascosti dalla siepe. Ci sono uomini e donne intenti a scambiarsi merci di qualunque tipo, compresi i generi alimentari. «Eppure - tuona il consigliere leghista del Municipio 3 Gianluca Boari - questi spazi verdi erano stati rinnovati pochi anni fa, allo scadere del mandato del sindaco Moratti. L'intento era proprio metterli a disposizione dei cittadini, e dei bambini vista la presenza dei giochi. Ma in questa situazione nessuno ha il coraggio di frequentarli». Di qui numerosi appelli da parte dei cittadini, che chiedono un intervento immediato. «Negli ultimi sei mesi la situazione è peggiorata, come dimostra il moltiplicarsi delle segnalazioni che arrivano a noi - spiega -. Questo è diventato a tutti gli effetti un territorio di spaccio. Con evidenti problemi per la sicurezza. Solo dieci giorni fa una signora anziana è stata scippata in via Petrella. Mentre in via Gomez i carabinieri hanno sventato alcuni furti in casa». Così quello che dovrebbe essere uno dei salotti buoni della città rischia di diventare invivibile come la più dimenticata delle periferie. «È proprio questa la sensazione che prova chi abita qui - conclude Boari -. Chiediamo e pretendiamo che a questa gente sia impedito di fare ciò che vuole. Non è possibile assistere a mercati abusivi a cielo aperto o alla vendita di generi alimentari senza autorizzazione». Da parte sua il Comune assicura che l'attenzione è massima e che nei prossimi giorni ripartiranno i controlli con gli agenti in borghese. «Proprio prima delle Feste abbiamo effettuato un servizio mirato in seguito ad alcune segnalazioni, i controlli sono andati avanti per un mese e mezzo - conferma l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza -. Ma in quell'occasione non abbiamo notato nulla di particolare. Solo lo scambio di cibo, ma senza la circolazione di denaro che avrebbe testimoniato la presenza di un catering abusivo e illegale. Poi, durante le festività, siamo stati costretti a spostare gli sforzi sui luoghi sensibili a rischio terrorismo. Ma assicuro che torneremo».
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