lunedì 16 gennaio 2017

La Merkel sull’orlo di una crisi di nervi

dopo le dichiarazioni di Trump
 

 
“….Angela Merkel è “di gran lunga il leader europeo più importante” e “se guardate all’Ue” di fatto è un veicolo per gli interessi della Germania. A dichiararlo è stato Donald Trump, il presidente eletto americano che si appresta a fare il suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca, e che ha rilasciato un’intervista alla tedesca Bild e al britannico Times.
Parlando di Merkel, Trump non si è trattenuto nel ribadire le sue forti critiche alla scelta della cancelliera tedesca di aprire agli immigrati: “Credo che abbia compiuto solo un catastrofico errore e cioè l’aver fatto entrare tutti quegli illegali”. Trump ha poi messo in relazione la questione migranti con il referendum sulla Brexit: “Io credo questo, se loro non fossero stati costretti a fare entrare tutti quei rifugiati, così tanti, con tutti i problemi che comporta…credo che non avremmo avuto la Brexit”. Vedi: AdnKronos
Queste  clamorose dichiarazioni non sono state fatte da un esponente dei partiti populisti anti euro ma provengono dalla bocca del prossimo presidente degli Stati Uniti che si appresta a sedersi  sulla poltrona della Casa Bianca ed a dare una brusca sterzata alla politica globalista ed interventista degli Stati Uniti d’America.

Di fatto queste dichiarazioni segnano una svolta clamorosa e non potevano non provocare un trambusto nella cancellerie europee e “in primis” a Berlino dove la Angela Merkel si è  sentita  tremare la terra sotto i piedi, vista la sconfessione di tutta la sua politica di austerità imposta agli altri menri della UE e le sue aperture all’ondata migratoria. Questo spiega la crisi di nervi in cui la cancelliera tedesca sembra precipitata, secondo quanto riferiscono fonti attendibili, e si attende un prossimo comunicato ufficiale di risposta per le clamorose dichiarazioni di Trump.
Da notare che, In chiusura della sua conferenza stampa, Barack Obama, prima di partire per il viaggio in Europa, il presidente degli Stati Uniti, aveva definito il cancelliere tedesco Angela Merkel come «il  mio più stretto partner internazionale di questi otto anni».
La cancelliera potrebbe  ancora appellarsi quindi ad Obama il quale  rimane in carica per altri tre giorni  e sarebbe in tempo per chiedere a lui direttamente (il suo principale sponsor), di sconfessare le dichiarazioni di Trump e di fare qualche cosa per fermarlo ad ogni costo. La Merkel a sua volta potrebbe rivelare alla stampa chi gli abbia suggerito, a suo tempo, di aprire le porte all’ondata migratoria, visto che la decisione non era stata autonoma,  e in questo caso si avrebbe una situazione molto critica dove “volerebbero gli stracci” in accuse e contro accuse tra Washington e Berlino, rimpallandosi le responsabilità.
Da notare che, in chiusura della sua conferenza stampa,  prima di partire per il viaggio in Europa, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, aveva definito il cancelliere tedesco Angela Merkel come «il più mio più stretto partner internazionale di questi otto anni».
In contrasto con questo rapporto “idilliaco” tra Obama e la Merkel, le  dichiarazioni di Trump rappresentano un neanche tanto velato attacco non solo alla Germania della Merkel, ma anche a tutto l’apparato tecnocratico dell’Unione Europea. La sostanza di questo attacco è chiara: «L’Euro è un grosso imbroglio nell’economia mondiale e, se qualcuno ci sta guadagnando, questa è la Germania che ne ha approfittato per violare le regole. Quindi, o d’ora in avanti, che si seguono  le nuove regole (che Washington andrà ad imporre) o gli USA prenderanno le loro contromisure economiche ».
Questo è il primo segnale forte che la nuova America di Trump lancia all’Europa e i vassalli europei di Obama dovranno adesso tenerne conto.
La vittoria di Trump può avere l’effetto di ribaltare tutte le politiche fin qui mantenute dagli USA, visto che Trump ha anche definito la NATO come “obsoleta”,  e potrebbe determinare a uno spettacolo del tutto nuovo nello scacchiere geopolitico, lo dimostra la vicinanza del Presidente eletto allo “Zar” russo Vladimir Putin.
Si sa che le relazioni tra Occidente e Russia sono in una fase estremamente critica e l’Amministrazione Obama ha fatto di tutto per esasperare i contrasti con vere eproprie provocazioni lanciate contro la Russia. Vi era stata la crisi per la questione ucraina e si era arrivati alle sanzioni imposte a Mosca. La Russia non si è fatta intimorire ed è intervenuta in Siria con il peso della sua forza militare salvando il Governo di Bashar al-Assad e mandando all’aria i piani degli USA e dei sauditi di assoggettare e smembrare quel paese.
Questo non è stato digerito dall’Amministrazione Obama che ha cercato di rivalersi con una grossa campagna di accuse a Mosca di ingerenza indebita (sulla campagna elettorale) ed alimentando una psicosi di russofobia in tutto l’Occidente. Da questo l’accumulo di truppe USA, armi e mezzi corazzati ai confini della Russia con il pretesto di una presunta “minaccia russa” per giustificare il più grande schieramento militare dai tempi della Guerra Fredda. Schieramento a cui prendono parte anche contingenti europei della NATO, con la Germania in testa ad inviare sue truppe e mezzi corazzati per compiacere la volontà bellicosa di Obama e dei senatori neocons di Washington.
Sembra che Trump abbia una diversa impostazione dei rapporti USA-Russia e sta forse resistendo alle forti pressioni dei neocons che vorrebbero un confronto duro con la Russia di Putin. Sarà tutto da vedere nelle prossime settimane.
In questo contesto chi è destinata a rimanere schiacciata è l’Europa di Bruxelles e la gestione della Ue mantenuta dalla Germania che viene apertamente contestata da Trump come inadeguata, controproducente e contraria agli interessi degli altri partners.
Il vento è cambiato e la Merkel, Hollande, Renzi e gli oligarchi della UE, tutti inginocchiati alle esigenze della Germania,  dovranno farsene una ragione.

Luciano Lago


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