martedì 14 novembre 2017

Come la CIA ha creato Google - Prima parte

 

All’interno della rete segreta che sta dietro la sorveglianza di massa, la guerra infinita e Skynet…Prima parte
 
INSURGE INTELLIGENCE, un nuovo progetto di giornalismo investigativo finanziato per mezzo di crowdfunding, fa breccia nella notizia esclusiva di come la comunità d’intelligence degli Stati Uniti ha finanziato, promosso e incubato Google, come parte di un impulso per dominare il mondo per mezzo del controllo delle informazioni. Finanziato in avvio dall’NSA e dalla CIA, Google è stato solo il primo di una pletora di start-up del settore privato, cooptate dall’intelligence americana per mantenere la “superiorità nelle informazioni”.
Le origini di questa geniale strategia risalgono ad un gruppo segreto sponsorizzato dal Pentagono che negli ultimi due decenni ha funto da ponte tra il governo degli Stati Uniti e le élites, tramite il settore degli affari, dell’industria, della finanza, delle corporation e dei media. Il gruppo ha permesso che alcuni dei più forti interessi particolari nell’ambito delle aziende americane eludessero sistematicamente la responsabilità democratica e lo stato di diritto, in modo da influenzare le politiche governative e anche l’opinione pubblica negli Stati Uniti e in tutto il mondo. I risultati sono stati catastrofici: la sorveglianza di massa dell’NSA, uno stato permanente di guerra mondiale, e una nuova iniziativa per trasformare le forze armate statunitensi in Skynet.
Quest’esclusiva viene pubblicata gratuitamente nell’interesse pubblico, ed è stata resa possibile per mezzo di crowdfunding. Vorrei ringraziare la mia incredibile comunità di sostenitori per l’appoggio, che mi ha dato l’opportunità di lavorare a questa indagine approfondita. Per favore, sostenete il giornalismo indipendente e investigativo per i diritti globali.
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Sulla scia degli attacchi a Charlie Hebdo a Parigi, i governi occidentali si stanno muovendo velocemente per legittimare estesi potenziamenti di sorveglianza di massa e controlli su Internet, in nome della lotta al terrorismo.
I politici statunitensi ed europei si sono pronunciati sulla protezione del ficcanasare nello stile dell’NSA e sul progresso della capacità di intromettersi nella privacy in Internet, bandendo la criptazione. Un’idea è creare un partenariato di telecomunicazioni che eliminerebbe unilateralmente i contenuti ritenuti “propellente per l’odio e la violenza”, in situazioni ritenute “appropriate”. Sono in corso, a livello governativo e parlamentare, discussioni accese per inasprire i controlli sulla riservatezza degli avvocati e dei loro clienti.
Cosa di tutto ciò avrebbe fatto in modo di impedire gli attacchi a Charlie Hebdo rimane un mistero, specialmente perché sappiamo già che i terroristi erano nel mirino dell’intelligence francese da un decennio buono.
C’è poco di nuovo in questa storia. L’atrocità dell’11 settembre è stata la prima di molti attacchi terroristici, ognuno di essi era susseguente alla marcata estensione dei poteri draconiani statali, a scapito delle libertà civili, sostenuta dalla proiezione della forza militare in regioni identificate come zone calde che ospitano terroristi. Tuttavia, non vi è alcuna indicazione che questa formula provata e testata abbia fatto qualcosa per ridurre il pericolo. Casomai, siamo noi a dare l’idea di essere bloccati in un ciclo di violenza più profondo, per il quale non vi è una chiara fine in vista.
Mentre i nostri governi spingono per aumentare i loro poteri, INSURGE INTELLIGENCE può ora rivelare la vasta misura in cui la comunità di intelligence statunitense è implicata nel promuovere le piattaforme web che conosciamo oggi, con il preciso scopo di utilizzare la tecnologia come meccanismo per combattere la “guerra d’informazioni” globale – una guerra per legittimare il potere dei pochi che si staglia su di noi. Il fulcro di questa storia è la società che in molti modi definisce il 21° secolo con la sua discreta onnipresenza: Google.
Google si designa per essere un’azienda tecnologica amichevole, stravagante e facile da usare, salita alla ribalta per mezzo di una combinazione di abilità, fortuna e vera innovazione. Questo è vero. Ma è un semplice frammento della storia. In realtà, Google è una copertura dietro la quale si nasconde il complesso militare-industriale statunitense.
La storia segreta dell’affermazione di Google, rivelata qui per la prima volta, apre il vaso di Pandora che va ben oltre Google, che fa luce, inaspettatamente, sull’esistenza di una rete parassitaria che guida l’evoluzione dell’apparato di sicurezza nazionale statunitense e che ne guadagna oscenamente dalla sua attività.
Il network ombra
Negli ultimi due decenni, le strategie d’intelligence americane per l’estero si sono risolte in una “guerra al terrorismo” globale che consisteva in prolungate invasioni militari nel mondo musulmano e una sorveglianza completa delle popolazioni civili. Queste strategie sono state incubate, se non dettate, da una rete segreta all’interno e oltre il Pentagono.
Fondata sotto l’amministrazione Clinton, consolidata sotto Bush, e appoggiata fermamente sotto Obama, questa rete bipartisan di ideologi per lo più neoconservatori ha suggellato il suo dominio all’interno del Dipartimento della Difesa americano (DoD) (n.d.T. Department of Defense) all’inizio del 2015, mediante l’operazione di un’oscura entità aziendale fuori dal Pentagono, ma gestita dal Pentagono.
Nel 1999, la CIA ha creato una propria società venture capital, la In-Q-Tel, per finanziare iniziative promettenti che potrebbero creare tecnologie utili per le agenzie di intelligence. Ma l’ispirazione per la In-Q-Tel è arrivata prima, rispetto a quando il Pentagono ha creato il suo proprio gruppo per il settore privato.
Conosciuta come ‘Highlands Forum’, questa rete privata ha funzionato da ponte tra il Pentagono e le élite potenti americane, al di fuori dell’esercito, a partire dalla metà degli anni ’90. Nonostante i cambiamenti nelle amministrazioni civili, la rete intorno all’Highlands Forum ha avuto sempre più successo nel dominare la politica di difesa statunitense.
I giganti appaltatori della difesa come Booz Allen Hamilton e Science Applications International Corporation sono talvolta chiamati “comunità di intelligence ombra”, a causa delle porte girevoli tra loro e il governo, e la loro capacità di influenzare e beneficiare simultaneamente della politica di difesa. Ma mentre questi appaltatori competono per il potere e il denaro, collaborano anche dove conta. È da vent’anni che l’Highlands Forum fornisce spazio informale per alcuni dei membri più importanti della comunità di intelligence ombra, per l’incontro con i funzionari senior statunitensi, assieme ad altri leader delle industrie rilevanti.
Mi sono dapprima imbattuto nell’esistenza di questa rete nel novembre del 2014, quando ho fatto un’inchiesta per Motherboard VICE, il Segretario alla Difesa americano Chuck Hagel aveva da poco annunciato la “Defense Innovation Initiative”, era realmente in procinto di costruire Skynet – o qualcosa di simile, essenzialmente per dominare un’epoca che si profila di guerra robotica automatizzata.
Quell’articolo era basato su un “libro bianco” poco conosciuto, finanziato dal Pentagono, pubblicato due mesi prima dalla National Defense University (NDU) di Washington DC, una delle principali istituzioni militari americane che, tra l’altro, genera ricerche per sviluppare la politica di difesa ai massimi livelli degli Stati Uniti. Il libro bianco ha chiarito il pensiero che sta dietro la nuova iniziativa e i rivoluzionari sviluppi scientifici e tecnologici che con esso si sperava di sfruttare al meglio.
L’Highlands Forum
Il coautore di questo libro bianco dell’NDU è Linton Wells, un 51enne veterano della difesa statunitense, che ha prestato servizio nell’amministrazione Bush come funzionario dell’informazione per il Pentagono, sorvegliando la National Security Agency (NSA) e altre agenzie di spionaggio. Detiene ancora il nulla osta di sicurezza top secret e, secondo un rapporto della rivista Government Executive, nel 2006 ha presieduto l’’Highlands Forum’, fondato dal Pentagono nel 1994.
 
 
Linton Wells II (a destra) funzionario dell’informazione per il Pentagono e vice segretario della difesa per le reti, in una recente sessione dell’Highlands Forum del Pentagono. Seduta accanto a lui è Rosemary Wenchel, funzionario senior nel Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti
La rivista New Scientist (accesso a pagamento) ha confrontato l’Highlands Forum con gli incontri d’elite come “Davos, Ditchley e Aspen”, descrivendolo “molto meno conosciuto, ma … anche presumibilmente influente proprio come un forum per la discussione”. Meeting regolari del Forum riuniscono “persone creative al fine di considerare le interazioni tra politica e tecnologia. I suoi più grandi successi sono stati lo sviluppo della guerra high-tech basata sulla rete”.
Dato il ruolo di Wells in un Forum del genere, forse non è stata una sorpresa che il suo libro bianco sulla trasformazione della difesa fosse in grado di avere un impatto così forte sulla politica reale del Pentagono. Ma se fosse così, perché nessuno l’aveva notato?
Nonostante sia stato sponsorizzato dal Pentagono, non sono riuscito a trovare una pagina ufficiale relativa al Forum sul sito del DoD. Fonti attive e non più in attività dell’esercito e dell’intelligence statunitensi non ne avevano mai sentito parlare, né i giornalisti della sicurezza nazionale. Sono rimasto sconcertato.
La società intellettuale venture capital del Pentagono
Nel prologo del suo libro del 2007, A Crowd of One: The Future of Individual Identity, John Clippinger, uno scienziato del MIT nel gruppo Media Lab Human Dynamics, ha descritto il modo in cui ha partecipato a una riunione dell’“Highlands Forum”, un “meeting solo su invito finanziato dal Dipartimento della Difesa e presieduto dall’assistente per le reti e per l’integrazione delle informazioni”. Questa era una sede di grande importanza del DoD che sovrintende alle operazioni e alle politiche per le agenzie di spionaggio più potenti del Pentagono, tra cui l’NSA, la Defense Intelligence Agency (DIA). A partire dal 2003, la funzione è stata passata a colui che oggi è il sottosegretario alla difesa per l’intelligence. L’Highlands Forum, ha scritto Clippinger, è stato fondato da Dick O’Neill, capitano della marina militare americana in pensione. Tra i delegati sono inclusi funzionari militari americani in numerose agenzie e divisioni – “capitani, ammiragli, generali, colonnelli, maggiori e comandanti”, così come “membri della direzione del DoD”.
Ciò che in un primo momento sembrava essere il sito web principale del Forum, descrive Highlands come “una rete informale interdisciplinare sponsorizzata dal governo federale”, che si concentra su “informazioni, scienza e tecnologia”. La spiegazione è scarsa, al di là della presenza di un unico logo del “Dipartimento della Difesa”.
Ma Highlands ha anche un altro sito web che si descrive come una “società intellettuale venture capital” con “un’ampia esperienza che fornisce assistenza alle società, alle organizzazioni e ai dirigenti di governo.” L’impresa offre “un’ampia gamma di servizi, tra cui: pianificazione strategica, creazione di scenari e videogiochi per l’espansione dei mercati globali”, così come “lavorare con i clienti per costruire strategie per l’applicazione”.“L’Highlands Group Inc.”, dice il sito web, “organizza un’intera gamma di forum su questi temi”.
Ad esempio, oltre all’ Highlands Forum, dall’11 settembre il Gruppo gestisce l’«Island Forum», un evento internazionale tenuto in associazione con il Ministero della Difesa di Singapore, che O’Neill sovrintende come “consulente principale”. Il sito web della Difesa descrive che l’Island Forum è stato “modellato sulla base dell’Highlands Forum, organizzato per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”. I documenti trapelati dalla gola profonda dell’NSA, Edward Snowden, hanno confermato che Singapore ha svolto un ruolo chiave nel permettere agli Stati Uniti e all’Australia di sfruttare cavi sottomarini per spiare le potenze asiatiche, come Indonesia e Malaysia.
Il sito web di Highlands Group rivela anche che Highlands è partner di uno dei più potenti appaltatori per la difesa negli Stati Uniti. Highlands è “sostenuta da una rete di aziende e ricercatori indipendenti”, tra cui “i nostri partner dell’Highlands Forum negli ultimi dieci anni presso la SAIC; e la vasta rete di partecipanti presso l’Highlands Forum”.
SAIC sta per Science Applications International Corporation, l’azienda per difesa statunitense che ha cambiato il suo nome in Leidos nel 2013, gestendo SAIC in qualità di controllata. SAIC / Leidos è tra i primi dieci maggiori appaltatori per la difesa negli Stati Uniti e lavora a stretto contatto con la comunità di intelligence statunitense, in particolare l’NSA. Secondo il giornalista investigativo Tim Shorrock, il primo a rivelare la vasta portata della privatizzazione dell’intelligence degli Stati Uniti con il suo libro influente, Spies for Hire, SAIC ha “un rapporto simbiotico con l’NSA: l’agenzia è il più grande singolo cliente della società e SAIC è il più grande appaltatore dell’NSA”.
 
 
Richard ‘Dick’ Patrick O’Neill, Presidente fondatore dell’Highlands Forum del Pentagono
Il nome completo del capitano “Dick” O’Neill, Presidente fondatore dell’Highlands Forum, è Richard Patrick O’Neill, che dopo il suo lavoro nella Marina si è unito al DoD. Ha prestato servizio, per quanto riguarda l’ultimo incarico, come vicepresidente per la strategia e la politica nell’Ufficio dell’Assistente Segretario alla Difesa per il Comando, il Controllo, le Comunicazioni e l’Intelligence, prima di istituire Highlands.
Il Club di Yoda
Ma Clippinger ha fatto anche riferimento a un altro misterioso individuo, ammirato dai partecipanti al Forum:
“Sedeva in fondo alla stanza, inespressivo dietro gli occhiali spessi e neri. Non l’ho mai sentito proferire parola … Andrew (Andy) Marshall è un’icona all’interno del DoD. Alcuni lo chiamano Yoda, indicativo del suo leggendario status imperscrutabile … Aveva prestato servizio per molte amministrazioni ed era largamente considerato al di sopra della politica di parte. Egli è stato un sostenitore dell’Highlands Forum e un ospite fisso regolare fin dall’inizio”.
Dal 1973, Marshall ha diretto una delle agenzie più potenti del Pentagono, l’Office of Net Assessment (ONA), il “think tank” all’interno della segreteria della difesa americana che conduce una ricerca altamente riservata sulla futura pianificazione della politica di difesa nell’esercito americano e nella comunità d’intelligence. L’ONA ha svolto un ruolo fondamentale nelle iniziative principali della strategia del Pentagono, tra cui la Strategia Marittima, l’Iniziativa Strategica di Difesa, l’Iniziativa delle Strategie Competitive e la Rivoluzione negli Affari Militari.
 
 
 
Andrew ‘Yoda’ Marshall, capo dell’Office of Net Assessment (ONA) del Pentagono e co-presidente dell’Highlands Forum, in occasione di un evento iniziale di Highlands nel 1996 presso l’Istituto di Santa Fe. Marshall sarebbe andato in pensione a partire da gennaio 2015.
In un profilo singolare del 2002 su Wired, il giornalista Douglas McGray descrive Andrew Marshall, ora 93enne, come “il più sfuggente del DoD” ma anche “uno dei suoi più influenti” funzionari. McGray ha aggiunto che “il vicepresidente Dick Cheney, il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld e il vice segretario Paul Wolfowitz”, largamente considerati i falchi del movimento neoconservatore della politica americana, erano tra le “celebrità protette” di Marshall.
Parlando a un seminario di basso profilo presso l’Harvard University pochi mesi dopo l’11 settembre, il Presidente fondatore dell’Highlands Forum, Richard O’Neill, ha dichiarato che Marshall era molto più di un “regolare ospite fisso” al Forum. “Andy Marshall è il nostro co-presidente, quindi indirettamente tutto ciò che facciamo risale al sistema di Andy”, ha detto al pubblico. “In modo esplicito, le persone che si trovano alle riunioni del Forum potrebbero riportare briefing a Andy su una varietà di argomenti e sintetizzare le cose”. Ha anche affermato che il Forum ha avuto una terza copresidenza: il direttore del Defense Advanced Research and Projects Agency (DARPA), che allora era Anthony J. Tether nominato da Rumsfeld. Prima di entrare a far parte del DARPA, Tether è stato vicepresidente del Settore Tecnologico Avanzato di SAIC.
 
 
 
Anthony J. Tether, direttore del DARPA e co-presidente dell’Highlands Forum del Pentagono dal giugno 2001 al febbraio 2009
L’influenza dell’Highlands Forum sulla politica di difesa statunitense ha quindi operato per mezzo di tre canali principali: la sua sponsorizzazione da parte dell’Ufficio del Segretario alla Difesa (verso la metà dell’ultimo decennio questo è stato trasferito specificamente all’Ufficio del Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence, responsabile delle principali agenzie di sorveglianza); il suo collegamento diretto con ONA di Andrew ‘Yoda’ Marshall; e il suo collegamento diretto al DARPA.
Una slide della presentazione di Richard O’Neill all’Università di Harvard nel 2001
Secondo Clippinger in A Crowd of One, “ciò che succede in occasione delle riunioni informali come l’Highlands Forum potrebbe, nel corso del tempo e attraverso l’influenza di curiosi percorsi imprevedibili, avere un impatto enorme, non solo all’interno del DoD, ma in tutto il mondo”. Le idee del Forum “sono passate dall’essere eretiche a mainstream. Le idee che erano anatema nel 1999 sono state adottate come linea politica solo tre anni dopo”.
Anche se il Forum non produce “raccomandazioni di consenso”, il suo impatto è più forte di quello di un consiglio consultivo tradizionale. “Le idee che emergono dalle riunioni sono disponibili ad uso di chi si occupa dell’attività decisionale e delle persone provenienti dai think tank”, secondo O’Neill:
“Includiamo, alle nostre riunioni, persone di Booz, SAIC, RAND o di altra provenienza… Accogliamo con favore tale tipo di collaborazione perché, in verità, ne sono degni. Essi sono lì per tutta la durata e sono in grado di influenzare le politiche governative con un vero e proprio lavoro accademico … Produciamo idee e interazioni e reti per queste persone, affinché vengano prese e utilizzate al bisogno”.
Le mie ripetute richieste a O’Neill per informazioni sul suo lavoro all’Highlands Forum sono state ignorate. Anche il Dipartimento della Difesa non ha risposto alle molteplici richieste di informazioni e commenti sul Forum.
Guerra delle informazioni
L’Highlands Forum è servito come “ponte d’influenza” bidirezionale: da un lato, per la rete ombra di appaltatori privati, in modo da influenzare la formulazione della politica delle operazioni d’informazione nell’ambito dell’intelligence militare statunitense; e dall’altro, in modo che il Pentagono influenzi ciò che sta succedendo nel settore privato. Non c’è più chiara evidenza di ciò che è il ruolo veramente strumentale del Forum nella promozione dell’idea di sorveglianza di massa, come meccanismo per dominare le informazioni su scala globale.
Nel 1989, Richard O’Neill, allora crittologo della Marina americana, ha scritto un documento per il US Naval War College, “Toward a methodology for perception management”. Nel suo libro, Future Wars, il colonnello John Alexander, allora funzionario senior nell’Intelligence and Security Command (INSCOM) dell’esercito americano, registra che per la prima volta il documento di O’Neill ha descritto una strategia per la gestione della percezione come parte della Guerra delle informazioni (IW) (n.d.T. Information Warfare). La strategia proposta da O’Neill ha individuato tre categorie di obiettivi per l’IW: gli avversari, quindi ritengono di essere vulnerabili; potenziali partner, “perciò percepiscono la causa [della guerra] come giusta”; e, infine, le popolazioni civili e la leadership politica, così che “percepiscono che per il costo ne è valsa la pena”. Un briefing segreto basato sul lavoro di O’Neill “si è fatto strada verso la leadership più alta” al DoD. “Avevano riconosciuto che O’Neill aveva ragione e gli avevano detto di insabbiarlo”.
Eccetto che il DoD non lo ha insabbiato. Intorno al 1994, il gruppo Highlands è stato fondato da O’Neill come progetto ufficiale del Pentagono, in occasione della nomina, da parte di Bill Clinton, di William Perry come Segretario alla difesa, il quale ha continuato ad aderire al consiglio di amministrazione di SAIC dopo essersi ritirato dal governo nel 2003.
Secondo le parole di O’Neill, il gruppo avrebbe operato come “laboratorio di idee” del Pentagono. Secondo il Government Executive, esperti di tecnologia militare e informatica si sono riuniti al primo incontro del Forum “per considerare gli impatti dell’informatica e della globalizzazione negli Stati Uniti e sulla guerra. Come cambierebbe il mondo Internet e le altre tecnologie emergenti?” La riunione ha aiutato a piazzare l’idea di “network-centric warfare”(1) nella mente dei “pensatori militari più importanti della nazione”.
Escludendo il pubblico
I record ufficiali del Pentagono confermano che l’obiettivo primario dell’Highlands Forum era sostenere le politiche del DoD sulla specializzazione di O’Neill: la guerra d’informazione. Secondo la Relazione Annuale al Presidente e al Congresso del Pentagono datata 1997, sotto una sezione intitolata “Information Operations” (IO), l’Ufficio del Segretario alla Difesa (OSD) (n.d.T. Office of the Secretary of Defense) aveva autorizzato “l’istituzione del gruppo Highlands, costituito da esperti chiave del DoD, dell’industria, ed esperti accademici nell’ambito IO”, per coordinare l’ambito IO nelle agenzie di intelligence militare federale.
Il seguente rapporto annuale del DoD ha ribadito la centralità del Forum nei confronti delle operazioni di informazione: “Per esaminare i problemi nell’ambito IO, DoD sponsorizza l’Highlands Forum, che riunisce il governo, industriali e professionisti accademici di vari settori”.
Si noti che nel 1998 il “Gruppo” Highlands è diventato un «Forum». Secondo O’Neill, era per evitare di sottoporre le riunioni dell’Highlands Forum a “restrizioni burocratiche”. Ciò a cui stava alludendo era il Federal Advisory Committee Act (FACA), che regola il modo in cui il governo degli Stati Uniti può sollecitare formalmente il consiglio di interessi particolari.
Conosciuta come legge del “governo aperto”, il FACA richiede che i funzionari governativi statunitensi non possano tenere consultazioni, a porta chiusa o segrete, con persone al di fuori del governo, per sviluppare la linea politica. Tutte queste consultazioni dovrebbero avvenire tramite comitati consultivi federali che permettano il controllo pubblico. Il FACA richiede che le riunioni siano tenute in pubblico, annunciate tramite il Federal Register, che i gruppi di consulenza siano registrati nell’ufficio presso la General Services Administration, tra gli altri requisiti volti a mantenere la responsabilità degli interessi pubblici.
Ma il Government Executive ha riferito che “O’Neill e altri credevano” che tali questioni di regolamentazione “avrebbero disturbato il flusso libero delle idee e delle discussioni che si cercavano di ottenere, senza esclusione di colpi”. Gli avvocati del Pentagono avevano avvertito che la parola “gruppo” potrebbe richiedere determinati obblighi e ha consigliato di gestire la cosa in privato: “Così O’Neill ha rinominato l’Highlands Forum e lo ha trasferito nel settore privato per gestirlo come consulente al Pentagono”. L’Highlands Forum del Pentagono, pertanto, viene gestito con il pretesto dell’azienda intellettuale venture capital di O’Neill, “Highlands Group Inc”.
Nel 1995, un anno dopo che William Perry ha nominato O’Neill alla direzione dell’Highlands Forum, SAIC – l’organizzazione “partner” del Forum ha dato avvio a un nuovo Center for Information Strategy and Policy sotto la direzione di “Jeffrey Cooper, membro del gruppo Highlands, consigliere dei funzionari senior del Dipartimento della Difesa su questioni relative alle informazioni delle operazioni di guerra”. Il Centro aveva proprio lo stesso obiettivo del Forum, funzionare come “una camera di compensazione per riunire le menti migliori e più brillanti nella guerra d’informazione, sponsorizzando una serie continua di seminari, di documenti e di simposi che esplorano in profondità le implicazioni dell’informazione”. L’obiettivo era “permettere ai leader e ai responsabili politici del governo, dell’industria e del mondo accademico di affrontare le questioni chiave riguardanti la guerra dell’informazione, per assicurare che gli Stati Uniti mantengano il loro vantaggio su tutti i potenziali nemici”.
Nonostante le normative del FACA, i comitati consultivi federali sono già fortemente influenzati, se non fatti prigionieri, dal potere delle corporation. Quindi, bypassando il FACA, il Pentagono annullava anche le restrizioni allentate del FACA, escludendo definitivamente qualsiasi possibilità di impegno pubblico.
L’affermazione di O’Neill che non ci sono segnalazioni o raccomandazioni è ipocrita. Con il suo ingresso, le consultazioni segrete del Pentagono con l’industria, svoltesi per mezzo dell’Highlands Forum dal 1994 sono state accompagnate da regolare presentazione di documenti accademici e di linee guida della politica, registrazioni e note di incontri e altre forme di documentazione che sono chiuse dietro un login accessibile solo da parte dei delegati del Forum. Ciò viola lo spirito, se non la lettera, del FACA – in un modo che mira chiaramente a eludere la responsabilità democratica e lo stato di diritto.
L’Highlands Forum non ha bisogno di produrre raccomandazioni di consenso. Il suo scopo è fornire al Pentagono un meccanismo di social network ombra per cementare rapporti duraturi con il potere delle corporation e per identificare nuovi talenti che possono essere utilizzati per mettere a punto le strategie di guerra delle informazioni in assoluto segreto.
Tutti i partecipanti all’Highlands Forum del DoD sono più di un migliaio, anche se le sessioni sono in gran parte costituite da piccoli incontri in stile seminario chiuso di massimo 25-30 persone, i quali riuniscono esperti e funzionari a seconda della materia. Tra i delegati è incluso personale senior di SAIC e Booz Allen Hamilton, RAND Corp., Cisco, Human Genome Sciences, eBay, PayPal, IBM, Google, Microsoft, AT & T, BBC, Disney, General Electric, Enron, e innumerevoli altri; membri democratici e repubblicani del Congresso e del Senato; dirigenti senior dell’industria energetica statunitense come Daniel Yergin di IHS Cambridge Energy Research Associates; e persone chiave coinvolte in entrambi i lati nelle campagne presidenziali.
Tra gli altri partecipanti vi erano professionisti senior dei media: David Ignatius, redattore associato del Washington Post e al momento editore esecutivo dell’International Herald Tribune; Thomas Friedman, giornalista del New York Times; Arnaud de Borchgrave, redattore del Washington Times e dell’United Press International; Steven Levy, redattore esecutivo di Newsweek, editore capo per Wired e ora direttore tecnico di Medium; Lawrence Wright, cronista al New Yorker; Noah Shachtmann, direttore esecutivo del Daily Beast; Rebecca McKinnon, co-fondatrice di Global Voices Online; Nik Gowing della BBC; e John Markoff del New York Times.
A causa dell’attuale sponsorizzazione da parte del sottosegretario alla difesa per l’intelligence dell’OSD, il Forum ha accesso interno ai capi delle principali agenzie di sorveglianza e di ricognizione statunitensi, così come ai direttori e ai loro assistenti presso le agenzie di ricerca del DoD, dal DARPA, all’ONA. Ciò significa anche che il Forum è fortemente collegato alle task force di ricerca politica del Pentagono.
Google: inseminato dal Pentagono
Nel 1994 – nello stesso anno in cui è stato fondato l’Highlands Forum sotto la direzione dell’Ufficio del Segretario alla Difesa, dell’ONA e del DARPA – due giovani studenti di dottorato all’Università di Stanford, Sergey Brin e Larry Page, hanno fatto un importante passo in avanti sulla prima applicazione automatizzata per l’acquisizione dati e la classificazione delle pagine web. Quest’applicazione rimane la componente fondamentale di ciò che è divenuto il servizio di ricerca di Google. Brin e Page hanno eseguito il loro lavoro con finanziamenti della Digital Library Initiative (DLI), un programma multi-agenzia della National Science Foundation (NSF), della NASA e del DARPA.
Ma questo è solo un lato della storia.
Durante lo sviluppo del motore di ricerca, Sergey Brin riferiva regolarmente e direttamente a due persone che non erano affatto della facoltà di Stanford: la Dr.ssa Bhavani Thuraisingham e il Dr. Rick Steinheiser. Entrambi erano rappresentanti di un programma di ricerca sensibile della comunità d’intelligence americana sulla sicurezza delle informazioni e l’estrazione dei dati.
Thuraisingham è attualmente professoressa al Louis A. Beecherl e direttore esecutivo del Cyber Security Research Institute presso l’Università del Texas, Dallas, ed esperta ambita in materia di estrazione dati, gestione dati e problemi di sicurezza dell’informazione. Ma negli anni Novanta, ha lavorato per la MITRE Corp., un importante appaltatore per la difesa americana, dove ha gestito l’iniziativa Massive Digital Data Systems, un progetto sponsorizzato dall’NSA, dalla CIA e dal direttore del Central Intelligence per promuovere la ricerca innovativa nell’ambito dell’informatica.
“Abbiamo finanziato la Stanford University tramite l’informatico Jeffrey Ullman, che aveva diversi promettenti studenti laureati, che lavoravano su molte aree interessanti”, mi ha detto la Prof.ssa Thuraisingham. “Uno di loro era Sergey Brin, fondatore di Google. Il programma MDDS della comunità di intelligence forniva sostanzialmente a Brin il finanziamento per l’avviamento, integrato da molte altre fonti, tra le quali il settore privato”.
Questo tipo di finanziamento non è certamente insolito e il fatto che Sergey Brin lo abbia potuto ricevere come studente laureato a Stanford, sembra essere fortuito. In quel periodo il Pentagono era dovunque nell’ambito della ricerca informatica. Ma ciò illustra quanto è fortemente radicata la cultura della Silicon Valley nei valori della comunità di intelligence statunitense.
In un documento straordinario presentato dal sito web dell’Università del Texas, Thuraisingham racconta che dal 1993 al 1999 “la Comunità di Intelligence [IC – Intelligence Community] ha avviato un programma denominato Massive Digital Data Systems (MDDS) che gestivo per la comunità di intelligence quando ero presso MITRE Corporation.” Il programma ha finanziato 15 lavori di ricerca presso varie università, tra cui Stanford. Il suo obiettivo era sviluppare “tecnologie di gestione dati per organizzare diversi terabyte, finanche petabyte di dati”, tra cui “l’elaborazione delle query, gestione delle transazioni, gestione dei metadati, gestione dello storage (n.d.T. spazio di archiviazione) e integrazione dati”.
All’epoca, Thuraisingham era responsabile scientifico per la gestione dati e informazioni presso MITRE, dove ha guidato i lavori di ricerca per l’NSA, la CIA, l’US Air Force Research Laboratory, e anche lo Space and Naval Warfare Systems Command (SPAWAR) e per il Communications and Electronic Command (CECOM). Ha continuato a tenere corsi rivolti ai funzionari governativi statunitensi e agli appaltatori per la difesa, nell’ambito dell’estrazione dati per l’antiterrorismo.
Nel suo articolo dell’Università del Texas, vi è allegata la copia di un abstract del programma MDDS della comunità d’intelligence americana, presentato all’“Annual Intelligence Community Symposium” nel 1995. L’abstract dimostra che gli sponsor principali del programma MDDS erano tre agenzie: l’NSA, l’Office of Research & Development della CIA e il Community Management Staff della comunità d’intelligence (CMS) che opera sotto il Direttore del Central Intellingence. Gli amministratori del programma, che hanno finanziato circa 3-4 milioni di dollari all’anno per 3-4 anni, sono stati identificati in Hal Curran (NSA), Robert Kluttz (CMS), la Dr.ssa Claudia Pierce (NSA), il Dr. Rick Steinheiser (ORD – in rappresentanza dell’Office of Research and Devepment della CIA) e la stessa dottoressa Thuraisingham.
Thuraisingham nel suo articolo continua, ribadendo che questo programma comune CIA-NSA ha finanziato parzialmente Sergey Brin per sviluppare il nucleo di Google, per mezzo di una borsa di studio a Stanford gestita dal supervisore di Brin, il Prof. Jeffrey D. Ullman:
“Difatti, il fondatore di Google Sergey Brin è stato parzialmente finanziato da questo programma mentre era studente di dottorato a Stanford. Con il suo consulente, il Prof. Jeffrey Ullman e il mio collega al MITRE, il Dr. Chris Clifton [l’informatico capo di Mitre], ha sviluppato il Query Flocks System che ha prodotto soluzioni per estrarre grandi quantità di dati archiviati in banche dati. Ricordo di aver visitato Stanford con il Dr. Rick Steinheiser della Comunità di Intelligence e il signor Brin sarebbe arrivato di corsa, ha fatto la sua presentazione ed è uscito rapidamente. Infatti l’ultima volta che ci siamo incontrati nel settembre 1998, il signor Brin ci ha illustrato il suo motore di ricerca, che è diventato Google poco dopo”.
Brin e Page hanno ufficialmente incorporato Google come azienda nel settembre 1998, proprio il mese in cui hanno riferito per l’ultima volta a Thuraisingham e a Steinheiser. ‘Query Flocks’ era anche parte del sistema di ricerca ‘PageRank’, con licenza di Google, che Brin ha sviluppato a Stanford con il programma CIA-NSA-MDDS, e anche con i fondi NSF, IBM e Hitachi. Quell’anno, il Dr. Chris Clifton di MITRE, che ha lavorato sotto Thuraisingham per lo sviluppo del sistema ‘Query Flocks’, ha scritto un articolo insieme con il supervisore di Brin, il Prof. Ullman e Rick Steinheiser della CIA. Intitolato ‘Knowledge Discovery in Text’, il documento è stato presentato in occasione di una conferenza accademica.
“I fondi MDDS che hanno sostenuto Brin sono stati significativi per quanto riguarda il finanziamento d’avviamento, ma hanno avuto probabilmente più peso, rispetto agli altri flussi di finanziamento”, ha affermato Thuraisingham. “La durata del finanziamento di Brin era di circa due anni o giù di lì. In quel periodo, io e i miei colleghi del MDDS visitavamo Stanford per vedere Brin e controllare i suoi progressi ogni tre mesi o giù di lì. Non abbiamo sovrintenso in modo perfetto, ma abbiamo voluto controllare i progressi, sottolineare i problemi potenziali e suggerire idee. In quei briefing, Brin ci ha presentato il sistema Query Flocks e ci ha illustrato anche le versioni del motore di ricerca di Google”.
Brin riferiva quindi regolarmente a Thuraisingham e Steinheiser del suo lavoro di sviluppo di Google.
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AGGIORNAMENTO 14.05 GMT [2 febbraio 2015]:
Dalla pubblicazione di questo articolo, la Prof.ssa Thuraisingham ha rettificato il proprio articolo di cui sopra. La versione rettificata include una nuova dichiarazione modificata, seguita da una copia della versione originale del suo account di MDDS. In questa versione rettificata, Thuraisingham rifiuta l’idea che la CIA abbia finanziato Google e afferma invece:
“Difatti il Prof. Jeffrey Ullman (di Stanford) e il mio collega al MITRE, il Dr. Chris Clifton assieme ad altri hanno sviluppato il Query Flocks System, come parte di MDDS, il quale ha prodotto soluzioni per l’estrazione di grandi quantità di dati memorizzati in database. Inoltre, il sig. Sergey Brin, cofondatore di Google, faceva parte del gruppo di ricerca del Prof. Ullman. Ricordo di aver visitato periodicamente Stanford con il dottor Rick Steinheiser della comunità di intelligence e il signor Brin è arrivato di corsa, fatta la sua presentazione è uscito rapidamente. Durante la nostra ultima visita a Stanford nel settembre 1998, il signor Brin ci ha illustrato il suo motore di ricerca che credo sia diventato Google poco dopo …
Ci sono anche molte inesattezze nell’articolo del Dr. Ahmed (datato 22 gennaio 2015). Ad esempio, il programma MDDS non era un programma “sensibile” come dichiarato dal dottor Ahmed; era un programma “Non classificato” che finanziava università negli Stati Uniti. Inoltre, Sergey Brin non ha mai riferito a me o al dottor Rick Steinheiser; ci ha fatto solo presentazioni durante le nostre visite, negli anni ’90, al Dipartimento di Scienze Informatiche di Stanford. Quindi, MDDS non ha mai finanziato Google; ha finanziato l’Università di Stanford.”
A questo punto non esiste effettiva differenza sostanziale nei resoconti di Thuraisingham, ad eccezione il sostenere che la sua affermazione che associa Sergey Brin allo sviluppo di “query flocks” è errata. In particolare, quest’ammissione non è derivata dalla sua conoscenza, ma proprio da questo articolo che cita un commento di un portavoce di Google.
Tuttavia, il bizzarro tentativo di dissociare Google dal programma MDDS fallisce il bersaglio. In primo luogo, l’MDDS non ha mai finanziato Google, perché durante lo sviluppo dei componenti fondamentali del motore di ricerca di Google, non c’era alcuna società incorporata con quel nome. La sovvenzione è stata invece fornita all’Università di Stanford tramite il prof. Ullman, per mezzo del quale sono stati utilizzati alcuni fondi MDDS per sostenere Brin che in quel momento stava co-sviluppando Google. In secondo luogo, Thuraisingham aggiunge che Brin non ha mai “riferito” a lei o a Steinheiser della CIA, ma ammette che “ci ha fatto presentazioni durante le nostre visite al Dipartimento di Scienze Informatiche di Stanford negli anni ’90.” Non è però chiaro quale distinzione vi sia tra il riferire e il dare una presentazione dettagliata – In entrambi i casi, Thuraisingham conferma che lei e la CIA hanno assunto un forte interesse nello sviluppo di Google da parte di Brin. In terzo luogo, Thuraisingham descrive il programma MDDS come “non classificato”, ma ciò non contraddice la sua natura “sensibile”. In qualità di persona che ha lavorato per decenni come appaltatore di intelligence e consulente, Thuraisingham è sicuramente a conoscenza del fatto che esistono molti modi di classificare l’intelligence, tra cui “sensibile ma non classificata”. Alcuni ex funzionari dell’intelligence americana con i quali ho parlato, hanno affermato che la mancanza quasi totale d’informazioni pubbliche sull’iniziativa MDDS della CIA e dell’NSA, suggerisce che anche se il programma non è stato classificato, è probabile che il suo contenuto sia considerato sensibile, il che spiegherebbe gli sforzi per ridurre al minimo la trasparenza del programma e il modo in cui ha avuto una ricaduta sugli strumenti di sviluppo per la comunità di intelligence statunitense. E infine, in quarto luogo, è importante sottolineare che l’abstract di MDDS che Thuraisingham include nel suo documento dell’Università del Texas si afferma chiaramente non solo che il direttore dell’ICMS presso la Central Intelligence, la CIA e l’NSA erano sovrintendenti all’iniziativa MDDS, ma che i clienti destinati al progetto erano “DoD, IC e altre organizzazioni governative”: il Pentagono, la comunità di intelligence statunitense e altre importanti agenzie governative.
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In altre parole, l’approvvigionamento di finanziamenti MDDS a Brin tramite Ullman, sotto la supervisione di Thuraisingham e Steinheiser, è stata essenziale perché riconoscevano l’utilità potenziale del lavoro di sviluppo di Google da parte di Brin per il Pentagono, per la comunità di intelligence e per il governo federale in generale.
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Il programma MDDS viene effettivamente citato in diversi documenti redatti da Brin e Page mentre erano a Stanford, evidenziandone in particolare il ruolo di sponsorizzazione finanziaria di Brin nello sviluppo di Google. Nel loro documento del 1998 pubblicato nel Bulletin of the IEEE Computer Society Technical Committeee on Data Engineering, viene descritta l’automazione dei metodi per estrarre informazioni dal web tramite “Dual Iterative Pattern Relation Extraction”, lo sviluppo di “una classifica globale delle pagine Web chiamata PageRank” e l’utilizzo di PageRank “per sviluppare un nuovo motore di ricerca chiamato Google”. Per mezzo di una nota di apertura, Sergey Brin conferma di essere “In parte sostenuto dalla Community Management dello Staff del Massive Digital Data Systems Program, dalla borsa di studio dell’NSF IRI-96- 31952” – confermando che il lavoro di sviluppo di Google da parte di Brin è stato in parte finanziato dal programma CIA-NSA-MDDS.
Questa borsa di studio dell’NSF, a fianco dell’MDDS, il cui rapporto di progetto elenca Brin tra gli studenti sostenuti (senza menzionare l’MDDS), era diversa dalla borsa di studio dell’NSF a Larry Page, che includeva finanziamenti provenienti dal DARPA e dalla NASA. Il rapporto del progetto, redatto dal supervisore di Brin, il Prof. Ullman, continua dicendo nel capitolo ‘Indications of Success’ che “ci sono alcuni articoli relativi a startup basate su ricerche supportate dall’NSF”. Sotto “Project Impact”, il rapporto mette in rilievo: “Infine, il progetto Google è diventato anche commerciale, con il nome Google.com”.
Il resoconto di Thuraisingham, compresa la sua nuova versione rettificata, dimostra pertanto che il programma CIA-NSA-MDDS non solo ha finanziato in parte Brin per tutta la sua attività con Larry Page nello sviluppo di Google, ma che rappresentanti dell’intelligence americana, tra cui un funzionario della CIA, hanno supervisionato l’evoluzione di Google in questa fase di pre-lancio, fino a quando l’azienda era pronta per essere fondata ufficialmente. Google, quindi, era stato attivato con una “quantità significativa” di finanziamento e supervisione da parte del Pentagono: ovvero la CIA, l’NSA e il DARPA.
Il DoD non è ricorso a commenti.
Quando ho chiesto al Prof. Ullman di confermare se Brin fosse parzialmente finanziato sotto il programma MDDS della comunità di intelligence, e se Ullman sapesse che Brin stava regolarmente informando Rick Steinheiser della CIA sui suoi progressi nello sviluppo del motore di ricerca di Google, le risposte di Ullman erano evasive: “Posso sapere chi Lei rappresenta e perché si interessa a questi problemi? Chi sono le Sue “fonti”? Ha anche negato che Brin abbia svolto un ruolo significativo nello sviluppo del sistema di «query flocks», anche se è chiaro dai documenti di Brin che egli fatto ricorso a questo lavoro, durante il co-sviluppo di PageRank con Page.
Quando ho chiesto a Ullman se negasse il ruolo della comunità di intelligence statunitense nel sostenere Brin durante lo sviluppo di Google, ha dichiarato: “Non voglio nobilitare quest’assurdità con una negazione. Se Lei non spiegherà qual è la Sua teoria, e qual è il Suo scopo, non Le darò affatto il mio supporto.”
L’abstract di MDDS pubblicato online presso l’Università del Texas conferma che il fondamento logico per il progetto CIA-NSA era “offrire il denaro per l’avvio dello sviluppo di tecnologie per la gestione dati che sono di alto rischio e pagati bene”, comprese le tecniche per “query, navigazione e filtro; processare transazioni; metodi d’accesso e indicizzazione; gestione dei metadati e identificazione dei dati; e l’integrazione di database eterogenei; così come sviluppare architetture appropriate”. L’idea ultima del programma era “garantire l’accesso senza soluzione di continuità e l’unione di quantità massicce di dati, d’informazioni e conoscenze in un ambiente eterogeneo e in tempo reale” ad uso della comunità di intelligence del Pentagono e potenzialmente di tutto il governo.
Queste rivelazioni confermano le affermazioni di Robert Steele, ex funzionario senior della CIA e vice direttore civile, fondatore del Marine Corps Intelligence Activity, che ho intervistato per The Guardian l’anno scorso sull’intelligence open source. Citando fonti alla CIA, Steele nel 2006 aveva affermato che Steinheiser, un suo vecchio collega, era il principale legame della CIA a Google e aveva organizzato i finanziamenti iniziali per l’azienda pionieristica dell’informatica. All’epoca, il fondatore di Wired, John Batelle, è riuscito a ottenere questa smentita ufficiale da un portavoce di Google, in risposta alle affermazioni di Steele:
“Le dichiarazioni relative a Google sono completamente false”.
In quest’occasione, nonostante molteplici richieste e conversazioni, il portavoce di Google ha evitato di fare commenti.
AGGIORNAMENTO: A partire dalle 17.41 GMT [22 gennaio 2015], il direttore della comunicazione aziendale di Google si è messo in contatto con me e mi ha chiesto di includere la seguente dichiarazione:
“Sergey Brin non faceva parte del Programma Query Flocks di Stanford, né i suoi progetti erano stati finanziati dagli organi di intelligence statunitensi”.
Ecco ciò che ho scritto in risposta:
La mia replica a tale affermazione sarebbe la seguente: lo stesso Brin nel suo documento riconosce i finanziamenti su iniziativa del Community Management Staff of the Massive Digital Data Systems (MDDS), forniti per mezzo dell’NSF. L’MDDS era un programma della comunità di intelligence istituito dalla CIA e dall’NSA. Ho anche registrato, come si osserva nell’articolo, che la Prof.ssa Thuraisingham dell’Università del Texas ha gestito il programma MDDS per conto della comunità di intelligence statunitense e che lei assieme a Rick Steinheiser della CIA hanno incontrato Brin ogni tre mesi o giù di lì per due anni, per essere informati sul suo progresso nello sviluppo di Google e di PageRank. Che Brin abbia lavorato o no su query flocks, non è dato sapere.
In quel contesto, si potrebbe prendere in considerazione i seguenti quesiti:
1) Google nega che il lavoro di Brin fosse parzialmente finanziato da MDDS tramite una borsa di studio dell’NSF?
2) Google nega che Brin abbia riferito regolarmente a Thuraisingham e a Steinheiser, su per giù dal 1996 fino al settembre del 1998, quando ha presentato loro il motore di ricerca di Google?
Conoscenza totale delle informazioni
Un invito a presentare i documenti per il MDDS è stato inviato via mailing list il 3 novembre 1993 dal funzionario senior dell’intelligence americano David Charvonia, direttore dell’ufficio di coordinamento della ricerca e sviluppo della CMS della comunità di intelligence. La reazione di Tatu Ylonen (celebre inventore del protocollo di protezione dati [SSH]) ai suoi colleghi nella mailing list dice: “Crypto relevance? Ciò Le fa pensare che si debba proteggere i propri dati”. L’email conferma anche che l’appaltatore per la difesa e partner dell’Highlands Forum, SAIC, gestiva il processo di presentazione di MDDS, con gli abstract che dovevano essere inviati a Jackie Booth dell’Ufficio di Ricerca e Sviluppo della CIA, tramite indirizzo email di SAIC.
Nel 1997, Thuraisingham rivela che, poco prima che Google sia stata incorporata e mentre stava ancora sovrintendendo allo sviluppo del suo software di ricerca a Stanford, i suoi pensieri si sono rivolti alle applicazioni di sicurezza nazionale del programma MDDS. Nei ringraziamenti al suo libro, Web Data Mining and Applications in Business Intelligence and Counter-Terrorism (2003), Thuraisingham scrive che lei e “il Dr. Rick Steinheiser della CIA hanno iniziato a discutere, con la Defense Advanced Research Projects Agency”, un’idea nata direttamente dal programma MDDS che ha finanziato parzialmente Google. “Queste discussioni sono state finalmente sviluppate nell’attuale programma EELD (Evidence Extraction and Link Detection) del DARPA”.
Quindi lo stesso funzionario senior della CIA e l’appaltatore della CIA-NSA coinvolto nel fornire il finanziamento d’avvio per Google, stavano contemporaneamente prevedendo il ruolo dell’estrazione dati per scopi antiterrorismo e stavano sviluppando idee per gli strumenti effettivamente progrediti del DARPA.
Di questi tempi, come illustrato dal suo recente op-ed(2) sul New York Times, Thuraisingham rimane una convinta sostenitrice dell’estrazione dei dati per scopi anti-terrorismo, ma insiste anche sul fatto che questi metodi debbano essere sviluppati dal governo, in collaborazione con avvocati civili e avvocati difensori della privacy, in modo da assicurare che siano presenti procedure solide per prevenire potenziali abusi. Indica, come prova schiacciante, che con la quantità di informazioni raccolte, esiste un elevato rischio di falsi positivi.
Nel 1993, quando il programma MDDS è stato avviato e gestito da MITRE Corp. per conto della comunità di intelligence statunitense Anita K. Jones, responsabile dell’informatica presso l’Università della Virginia – amministratrice fiduciaria del MITRE – si è aggiudicata l’incarico di direttore del DARPA e Capo di ricerca e ingegneria nel Pentagono. Era stata nel consiglio di amministrazione del MITRE dal 1988. Dal 1987 al 1993, Jones ha collaborato contemporaneamente al consiglio di amministrazione di SAIC. Come nuovo capo del DARPA, dal 1993 al 1997, ha anche co-presieduto l’Highlands Forum del Pentagono durante il periodo dello sviluppo pre-lancio di Google a Stanford sotto il MDDS.
Così, quando Thuraisingham e Steinheiser stavano riferendo al DARPA sulle applicazioni anti-terrorismo della ricerca MDDS, Jones era direttore del DARPA e co-presidente dell’Highlands Forum. Quell’anno, Jones ha abbandonato il DARPA per tornare al suo posto presso l’Università della Virginia. L’anno successivo, è entrata a far parte del consiglio della National Science Foundation, che naturalmente aveva anche finanziato Brin e Page, ed è anche tornata nel consiglio di amministrazione di SAIC. Quando ha lasciato il DoD, il senatore Chuck Robb ha reso omaggio a Jones come segue: “Ha riunito la tecnologia e le comunità militari operative per progettare piani dettagliati per sostenere il dominio statunitense sul campo di battaglia nel prossimo secolo”.
 
 
 
La Dr.ssa Anita Jones, capo del DARPA dal 1993-1997, e co-presidente dell’Highlands Forum del Pentagono dal 1995 al 1997, periodo durante il quale funzionari in carica del programma CIA-NSA-MDDS finanziavano Google, ed erano in collegamento con il DARPA relativamente all’estrazione dati per l’antiterrorismo.
Nel consiglio della National Science Foundation dal 1992 al 1998 (compreso un lasso di tempo come Presidente dal 1996) vi era Richard N. Zare. Questo è il periodo in cui l’NSF ha sponsorizzato Sergey Brin e Larry Page in associazione con il DARPA. Nel giugno del 1994, il Prof. Zare, chimico a Stanford, ha partecipato con il prof. Jeffrey Ullman (che ha supervisionato la ricerca di Sergey Brin), in un gruppo sponsorizzato da Stanford e dal National Research Council, discutendo la necessità degli scienziati di dimostrare come il loro lavoro “si attenesse a esigenze nazionali”. Il gruppo ha riunito scienziati e responsabili politici, tra cui “gli insiders di Washington”.
Il programma EELD di DARPA, ispirato al lavoro di Thuraisingham e Steinheiser sotto la sorveglianza di Jones, è stato rapidamente adattato e integrato con una serie di strumenti per condurre alla sorveglianza globale sotto l’amministrazione Bush.
Secondo il funzionario del DARPA Ted Senator, che ha guidato il programma EELD per l’agenzia Information Awareness Office, ha avuto vita breve; EELD era una tra le serie di “tecniche promettenti” in preparazione per l’integrazione “nel sistema prototipo TIA”. TIA stava per Total Information Awareness, ed è stato il principale programma globale di intercettazioni elettroniche e di estrazione dati impiegato dall’amministrazione Bush dopo l’11 settembre. TIA è stato costituito dall’ammiraglio John Poindexter, cospiratore Iran-Contra, nominato nel 2002 da Bush alla guida del nuovo Information Awareness Office del DARPA.
Il Xerox Palo Alto Research Center (PARC) era un altro appaltatore tra le 26 società (tra cui SAIC) che hanno ricevuto, sotto Poindexter, contratti da milioni di dollari da parte del DARPA (le quantità specifiche sono rimaste segrete), per proseguire il programma di sorveglianza TIA dal 2002 in poi. La ricerca comprendeva “profiling comportamentali”, “rilevamento automatico, identificazione e monitoraggio” dell’attività terroristica, tra gli altri progetti di analisi dei dati. A questo punto, il direttore e scienziato capo del PARC era John Seely Brown. Sia Brown che Poindexter hanno partecipato all’Highlands Forum del Pentagono – Brown regolarmente fino a poco tempo fa.
TIA è stato bloccato nel 2003 a causa dell’opposizione pubblica dopo che il programma è stato esposto dai media, ma l’anno successivo Poindexter ha partecipato a una riunione dell’Highlands Group del Pentagono a Singapore, accanto ai funzionari della difesa e della sicurezza provenienti da tutto il mondo. Nel frattempo, Ted Senator ha continuato a gestire il programma EELD tra gli altri progetti di estrazione dati e progetti di analisi al DARPA fino al 2006, quando ha lasciato per diventare vice presidente di SAIC. Ora è un membro tecnico di SAIC / Leidos.
Google, DARPA e la traccia dei soldi
Molto prima della comparsa di Sergey Brin e Larry Page, il dipartimento di informatica dell’Università di Stanford aveva un rapporto di lavoro stretto con l’intelligence militare statunitense. Una lettera datata 5 novembre 1984 proveniente dall’ufficio di un famoso esperto di intelligenza artificiale (AI – Artificial Intelligence), prof. Edward Feigenbaum, indirizzata a Rick Steinheiser, fornisce queste ultime indicazioni per l’Heuristic Programming Project di Stanford, indirizzandosi a Steinheiser come membro dell’“AI Steering Committee”. Un elenco di partecipanti alla conferenza di un appaltatore a quel tempo sponsorizzato dall’ Office of Naval Research del Pentagono (ONR), comprende Steinheiser come delegato con denominazione “OPNAV Op-115” – che fa riferimento al programma dell’Office of the Chief of Naval Operations’ ‘sulla disponibilità operativa, che ha svolto un ruolo importante nel progresso dei sistemi digitali per l’esercito.
Dagli anni Settanta, il prof. Feigenbaum e i suoi colleghi dirigevano l’Heuristic Programming Project di Stanford, sotto contratto con il DARPA, continuando per tutti gli anni ’90. Solo Feigenbaum aveva ricevuto all’incirca più di 7 milioni di dollari in questo periodo per il suo lavoro presso il DARPA, assieme ad altri finanziamenti provenienti da NSF, NASA e ONR.
Il supervisore di Brin a Stanford, il Prof. Jeffrey Ullman, è stato nel 1996 parte di un progetto di finanziamento congiunto del programma Intelligent Integration of Information del DARPA. Quell’anno, Ullman co-presiedeva le riunioni sponsorizzate dal DARPA sullo scambio di dati tra più sistemi.
Nel settembre 1998, lo stesso mese in cui Sergey Brin riferito ai rappresentanti dell’intelligence americana, Steinheiser e Thuraisingham, gli imprenditori della tecnologia Andreas Bechtolsheim e David Cheriton hanno investito 100.000 dollari ciascuno per Google. Entrambi gli investitori avevano connessione al DARPA.
Quando era studente a Stanford di dottorato in ingegneria dell’energia elettrica negli anni ’80, il progetto di lavoro pionieristico SUN di Bechtolsheim era stato finanziato dal DARPA e dal dipartimento di informatica di Stanford – da questa ricerca è stato avviato Sun Microsystems di Bechtolsheim, co-fondato con William Joy.
Per quanto riguarda il co-investitore di Bechtolsheim per Google, David Cheriton, quest’ultimo è da lungo tempo professore di informatica a Stanford, e ha un rapporto ancora più radicato con il DARPA. La sua carriera accademica presso l’università dell’Alberta, che nel novembre 2014 gli ha assegnato un dottorato onorario in scienze, afferma che “la ricerca di Cheriton riceve il sostegno del Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) da oltre 20 anni”.
Nel frattempo Bechtolsheim ha abbandonato Sun Microsystems nel 1995, co-fondando Granite Systems con Cheriton come partner, il suo compagno investitore per Google. Nel 1996 hanno venduto Granite a Cisco Systems, mantenendo proprietà significativa di Granite e diventando dirigenti senior di Cisco.
Un’email ottenuta dall’Enron Corpus (un database di 600.000 email acquisite dalla Federal Energy Regulatory Commission e successivamente pubblicata) proveniente da Richard O’Neill, che invitava i dirigenti di Enron a partecipare all’Highlands Forum, mostra che i dirigenti di Cisco e Granite sono strettamente collegati al Pentagono. L’email rivela che nel maggio 2000, il partner di Bechtolsheim e co-fondatore di Sun Microsystems, William Joy – che era allora capo scienziato e dirigente aziendale – aveva partecipato al Forum per discutere di nanotecnologie e computazione molecolare.
Nel 1999 Joy aveva anche co-presieduto il President’s Information Technology Advisory Committee, supervisionando una relazione che riconosceva che DARPA aveva:
“… riveduto le sue priorità negli anni ’90, affinché tutti i finanziamenti per la tecnologia dell’informazione fossero giudicati in termini di vantaggio per il combattente”.
Dunque, per tutti gli anni ’90, il finanziamento del DARPA a Stanford, incluso Google, era esplicitamente per lo sviluppo di tecnologie che avrebbero potuto aumentare le operazioni di intelligence militare del Pentagono nei teatri di guerra.
La relazione di Joy ha raccomandato più finanziamenti del governo federale provenienti dal Pentagono, dalla NASA e da altre agenzie al settore dell’informatica. Greg Papadopoulos, un altro dei colleghi di Bechtolsheim, era l’allora Chief Technology Officer di Sun Microsystems, ha anche partecipato a una riunione dell’Highlands Forum del Pentagono nel settembre 2000.
Nel mese di novembre, l’Highlands Forum del Pentagono ha ospitato Sue Bostrom, vicepresidente per Internet presso Cisco, a sedersi nel comitato aziendale assieme ai co-investitori per Google, Bechtolsheim e Cheriton. Il Forum ha ospitato anche Lawrence Zuriff, allora partner di gestione di Granite, che Bechtolsheim e Cheriton avevano venduto a Cisco. Zuriff era stato precedentemente appaltatore SAIC dal 1993 al 1994, lavorando con il Pentagono per le questioni di sicurezza nazionale, in particolare per il Marshall’s Office of Net Assessment. Nel 1994, sia il SAIC che l’ONA erano sicuramente coinvolti nel co-fondare l’Highlands Forum del Pentagono. Tra i risultati di Zuriff, durante il suo mandato presso SAIC, c’era un documento intitolato “Understanding Information War”, consegnato a una tavola rotonda dell’esercito, sponsorizzata da SAIC, sulla Rivoluzione negli Affari Militari.
Dopo l’incorporazione di Google, la società ha ricevuto 25 milioni di dollari in fondi azionari nel 1999 guidati da Sequoia Capital e Kleiner Perkins Caufield & Byers. Secondo l’Homeland Security Today, “Un certo numero di start-up finanziate da Sequoia hanno contrattato con il Dipartimento della Difesa, specialmente dopo l’11 settembre quando Mark Kvamme di Sequoia si è incontrato con il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, per discutere l’applicazione delle tecnologie emergenti per il guerreggiare e il repertorio dell’intelligence”. La Kleiner Perkins ha sviluppato, in maniera simile, “una stretta relazione” con In-Q-Tel, la società venture capital della CIA che elargisce fondi per “promuovere” la priorità di tecnologie di qualità per la comunità di intelligence.
John Doerr ha guidato l’investimento di Kleiner Perkins per Google, ottenendo una posizione nell’amministrazione, è stato un importante investitore iniziale per Sun Microsystems di Becholshtein al suo avvio. Lui e la moglie Anne sono i principali finanziatori del Rice University’s Center for Engineering Leadership (RCEL), che nel 2009 ha ricevuto 16 milioni di dollari dal DARPA per il suo platform-aware-compilation-environment (PACE), per il programma computazionale diffuso R&D. Doerr ha anche stretti rapporti con l’amministrazione Obama consigliandolo, poco dopo aver preso il potere, di aumentare il finanziamento del Pentagono per l’industria tecnologica. Nel 2013, alla conferenza Fortune Brainstorm TECH, Doerr ha fatto un plauso per “come il DARPA del DoD ha finanziato il GPS, il CAD, la maggior parte dei più importanti dipartimenti di informatica e, naturalmente, Internet”.
Fin dall’inizio, in altre parole, Google è stato incubato, promosso e finanziato da interessi direttamente affiliati o strettamente allineati alla comunità militare americana di intelligence: molti dei quali sono stati incorporati nell’Highlands Forum del Pentagono.
Google si impossessa del Pentagono
Nel 2003, Google ha iniziato a personalizzare il suo motore di ricerca tramite contratto speciale con la CIA per il suo ufficio di gestione Intelink, “per sorvegliare intranet top secret, segreti e sensibili ma non classificati per la CIA e le altre agenzie di IC”, secondo l’Homeland Security Today. Quell’anno, anche i finanziamenti della CIA sono stati “passati sotto silenzio” per mezzo della National Science Foundation per progetti che avrebbero potuto contribuire a creare “nuove capacità per combattere il terrorismo mediante la tecnologia avanzata”.
L’anno successivo, Google ha acquistato l’azienda Keyhole, originariamente finanziata da In-Q-Tel. Utilizzando Keyhole, Google ha iniziato a sviluppare il software avanzato di mappatura satellitare alla base di Google Earth. L’ex direttrice del DARPA e co-presidente dell’Highlands Forum Anita Jones era, a quel momento, nell’amministrazione di In-Q-Tel e lo è anche attualmente.
Poi, nel novembre 2005, In-Q-Tel ha pubblicato avvisi per vendere azioni di Google per 2,2 milioni di dollari. La relazione di Google con l’intelligence degli Stati Uniti è stata ulteriormente evidenziata, quando un appaltatore dell’informatica ha riferito in occasione di una conferenza chiusa dei professionisti di intelligence a Washington DC, su base non attribuibile, che almeno un’agenzia di intelligence statunitense stava lavorando per “sfruttare il monitoraggio dei dati da parte di Google”, una capacità che è parte dello sforzo di acquisire dati di “interesse nazionale di intelligence per la sicurezza”.
Una foto su Flickr del marzo 2007 rivela che il direttore di ricerca di Google ed esperto di Intelligenza Artificiale, Peter Norvig, ha partecipato a un incontro dell’Highlands Forum del Pentagono di quell’anno a Carmel, in California. L’intima connessione di Norvig al Forum, a partire da quell’anno, è anche corroborata dal suo ruolo nel guest editing per la bibliografia dell’edizione del Forum del 2007.
La foto sottostante mostra Norvig in conversazione con Lewis Shepherd, che in quel momento era funzionario senior per la tecnologia presso la Defense Intelligence Agency, responsabile dell’indagine, dell’approvazione e del progetto “di tutti i nuovi sistemi hardware / software e acquisizioni per la Global Defense Intelligence IT Enterprise”, tra cui “le tecnologie per i big data”. Shepherd ora lavora a Microsoft. Norvig è stato scienziato per la ricerca informatica presso la Stanford University nel 1991, prima di entrare a far parte di Sun Microsystems di Bechtolsheim come scienziato senior fino al 1994, e continuare la scalata fino a dirigere la divisione informatica della NASA.
 
 
Lewis Shepherd (a sinistra), allora tecnico senior dell’agenzia di difesa del Pentagono, mentre parla a Peter Norvig (a destra), esperto rinomato di intelligenza artificiale e direttore di ricerca a Google. Questa foto è di un incontro dell’Highlands Forum del 2007.
Norvig viene presentato, sul profilo Google Plus di O’Neill, come uno dei suoi contatti stretti. L’esame del resto dei contatti del profilo Google Plus di O’Neill dimostra che è collegato direttamente, non solo a una vasta gamma di dirigenti di Google, ma anche ad alcuni dei nomi più notevoli della comunità della tecnologia degli Stati Uniti.
Questi contatti includono Michele Weslander Quaid, ex appaltatrice della CIA ed ex funzionaria dell’intelligence del Pentagono, attualmente responsabile della tecnologia di Google, dove si dedica a programmi per “adattare al meglio le esigenze delle agenzie governative”; Elizabeth Churchill, direttore per Google dell’ambito esperienza utente; James Kuffner, esperto di robotica umanoide, ora a capo della divisione robotica di Google, il quale ha introdotto il termine “cloud robotics”; Mark Drapeau, direttore dell’innovazione per il settore pubblico del commercio di Microsoft; Lili Cheng, direttore generale di Microsoft Future Social Experiences (FUSE) Labs; Jon Udell, ‘predicatore’ di Microsoft; Cory Ondrejka, vice presidente del settore ingegneria a Facebook, per citarne solo alcuni.
Nel 2010, Google ha firmato un contratto sottobanco da svariati miliardi di dollari con l’agenzia sorella dell’NSA, la National Geospatial-Intelligence Agency (NGA). Il contratto prevedeva l’utilizzo di Google Earth per i servizi di visualizzazione per la NGA. Google aveva sviluppato il software che stava dietro Google Earth, acquistando Keyhole dalla ditta venture capital In-Q-Tel della CIA.
Poi un anno dopo, nel 2011, un altro contatto in Google Plus di O’Neill, Michele Quaid – che aveva prestato servizio in posizioni esecutive presso l’NGA, il National Reconnaissance Office e l’Office of the Director of National Intelligence – ha lasciato il suo ruolo governativo per diventare ‘predicatore dell’innovazione’ di Google e il punto di riferimento per la ricerca di contratti governativi. L’ultimo ruolo di Quaid, prima del suo trasferimento a Google, è stato in qualità di rappresentante senior del Direttore del National Intelligence presso l’Intelligence, Surveillance, and Reconnaissance Task Force e consigliere senior del Sottosegretario alla difesa per il direttore dell’intelligence del Joint and Coalition Warfighter Support (J & CWS). Entrambi i ruoli implicavano, al loro fulcro, operazioni di informazione. Prima del suo trasferimento a Google, in altre parole, Quaid ha lavorato a stretto contatto con l’Ufficio del Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence, a cui è sottoposto l’Highlands Forum del Pentagono. Quaid ha partecipato al Forum, anche se non potrei confermare esattamente quando e quante volte.
Nel marzo del 2012, l’allora direttrice del DARPA Regina Dugan, che in quel ruolo era anche co-presidente dell’Highlands Forum del Pentagono, ha seguito la sua collega Quaid a Google per condurre il nuovo Advanced Technology and Projects Group della società. Durante il suo mandato per il Pentagono, Dugan ha guidato, tra le altre iniziative, la sicurezza informatica e i social media. Era responsabile del mettere a fuoco “una parte crescente” del lavoro del DARPA “sull’indagine delle capacità offensive per affrontare le esigenze specifiche per l’esercito” garantendo, dal 2012 al 2017, 500 milioni di dollari di finanziamenti governativi per la ricerca in ambito cyber per il DARPA.
 
 
Regina Dugan, ex capo del DARPA e co-presidente dell’Highlands Forum, adesso funzionaria senior di Google, sta cercando di fare il suo meglio per entrare nella parte.
Nel novembre 2014, il principale esperto di Intelligenza Artificiale e robotica di Google, James Kuffner, era delegato accanto a O’Neill all’Island Forum di Highlands del 2014 a Singapore, per esplorare il “Progresso in robotica e Intelligenza Artificiale: implicazioni per la società, la sicurezza e i conflitti”. 26 delegati provenienti da Austria, Israele, Giappone, Singapore, Svezia, Gran Bretagna e Stati Uniti, sia dal comparto dell’industria che dal governo. Il nesso tra Kuffner e il Pentagono, tuttavia, è iniziato molto prima. Nel 1997, Kuffner è stato ricercatore durante il suo dottorato a Stanford per un progetto finanziato dal Pentagono sui robot mobili autonomi in rete, sponsorizzato dal DARPA e dalla Marina Militare degli Stati Uniti.
Rumsfeld e la sorveglianza costante
In sintesi, la maggior parte dei dirigenti senior di Google sono affiliati all’Highlands Forum del Pentagono, che durante tutto il periodo della crescita di Google nell’ultimo decennio, è emerso ripetutamente come forza di connessione e riunione. L’incubazione di Google da parte della comunità di intelligence americana è avvenuta, fin dall’inizio, tramite una combinazione di sponsorizzazioni dirette e reti informali di influenza finanziaria, strettamente allineate agli interessi del Pentagono.
Lo stesso Highlands Forum ha utilizzato la costruzione di relazioni informali di tali reti private per riunire settori della difesa e dell’industria, consentendo la fusione di interessi aziendali e militari nell’espansione dell’apparato segreto di sorveglianza, in nome della sicurezza nazionale. Il potere detenuto dalla rete ombra rappresentata nel Forum può però essere misurato più chiaramente dal suo impatto durante l’amministrazione Bush, quando ha svolto un ruolo diretto nella redazione, parola per parola, delle strategie e delle dottrine dietro gli sforzi statunitensi per raggiungere “la superiorità delle informazioni”.
Nel dicembre 2001, O’Neill ha confermato che le discussioni strategiche presso l’Highlands Forum stavano alimentando direttamente la revisione strategica di Andrew Marshall a livello del DoD, ordinata dal Presidente Bush e da Donald Rumsfeld per aggiornare il comparto militare, inclusa la Quadrennial Defense Review. Le prime riunioni del Forum “hanno portato alla redazione di un certo numero di linee politiche, strategie e dottrine del DoD per i servizi relativi alla guerra d’informazione”. Questo processo di “redazione” delle politiche di guerra dell’informazione del Pentagono “è stato realizzato in collaborazione con persone che hanno capito l’ambiente in modo alternativo – non solo cittadini statunitensi, ma anche cittadini stranieri e persone che stanno sviluppando l’informatica per le corporation”.
Le dottrine del Pentagono dopo l’11 settembre sono state quindi redatte non solo dai funzionari di sicurezza degli Stati Uniti, in patria e all’estero, ma anche da potenti entità aziendali nei settori della difesa e della tecnologia.
Nel mese di aprile dello stesso anno, il generale James McCarthy aveva completato la sua revisione della trasformazione della difesa, su ordine di Rumsfeld. La sua relazione ha ripetutamente sottolineato la sorveglianza di massa come parte integrante della trasformazione del DoD. Per quanto riguarda Marshall, il suo rapporto di follow-up per Rumsfeld stava per sviluppare un progetto che avrebbe determinato il futuro del Pentagono nell’era dell’informazione.
O’Neill ha anche affermato che, per sviluppare la dottrina della guerra d’informazione, il Forum aveva tenuto ampie discussioni sulla sorveglianza elettronica e su “ciò che costituisce un atto di guerra in un ambiente d’informazione”. Documenti alimentati dalla politica di difesa statunitense, redatti verso la fine degli anni ’90 dai consulenti di RAND, John Arquilla e David Rondfeldt, entrambi membri dell’Highlands Forum, sono stati prodotti “a seguito di tali incontri”, esplorando i dilemmi politici su come raggiungere l’obiettivo di “Superiorità dell’Informazione”. “Una delle cose che scioccava il pubblico americano era che non si stava carpendo elettronicamente gli account di Milosevic, quando difatti potevamo”, ha commentato O’Neill.
Sebbene il processo di R&D circa la strategia di trasformazione del Pentagono rimanga classificato, un accenno alle discussioni del DoD in corso in questo periodo può essere attinto da una monografia di ricerca dell’US Army School of Advanced Military Studies nel 2005, nella rivista del DoD, Military Review, scritta da un Ufficiale di intelligence dell’esercito.
“L’idea della sorveglianza costante, come funzionalità di trasformazione, è stata diffusa all’interno della comunità nazionale di intelligence (n.d.T. IC – Intelligence Community) e del Dipartimento della Difesa (DoD) per almeno tre anni”, ha affermato il documento, riferendosi allo studio di trasformazione commissionato da Rumsfeld.
Il documento proveniente dall’esercito ha esaminato una serie di documenti militari ufficiali di alto livello, tra cui uno dell’ufficio del Presidente dello Stato Maggiore congiunto, mostrando che “la sorveglianza persistente” era un tema fondamentale della visione d’informazione per la difesa politica del Pentagono.
Ora sappiamo che, solo due mesi prima del discorso di O’Neill a Harvard nel 2001, nell’ambito del programma TIA, il Presidente Bush aveva autorizzato segretamente la sorveglianza interna degli Americani da parte dell’NSA senza mandati giudiziari, in quanto sembra essere stata una modifica illegale del progetto di estrazione dati ThinThread – come esposto in seguito dagli informatori dell’NSA, William Binney e Thomas Drake.
Il nesso di sorveglianza-startup
Da qui in poi SAIC, partner dell’Highlands Forum ha svolto sin dall’inizio un ruolo fondamentale nell’avvio dell’NSA. Poco dopo l’11 settembre Brian Sharkey, responsabile tecnologico del settore ELS3 di SAIC (che si concentrava sui sistemi informatici per i responsabili delle emergenze), ha collaborato con John Poindexter per proporre il programma di sorveglianza TIA. Sharkey di SAIC era stato precedentemente vice direttore dell’Information Systems Office del DARPA per tutti gli anni ’90.
Nel frattempo, nello stesso periodo, il vice presidente di SAIC per lo sviluppo aziendale, Samuel Visner, è diventato capo dei programmi di segnalazione per l’intelligence dell’NSA. Il SAIC è stato allora parte di un cartello che ha ricevuto un contratto da 280 milioni di dollari per sviluppare uno dei sistemi segreti d’intercettazione dell’NSA. Nel 2003, Visner è tornato a SAIC per diventare direttore della pianificazione strategica e dello sviluppo del business del gruppo di intelligence dell’azienda.
Quell’anno, l’NSA ha consolidato il suo programma TIA di sorveglianza elettronica senza mandato, per mantenere “traccia degli individui” e capire “come si inseriscono nei modelli” tramite i profili di rischio dei cittadini americani e stranieri. TIA stava facendo ciò, integrando database relativi alla finanza, ai viaggi, alla medicina, all’istruzione e altri record in un “grande database virtuale centralizzato”.
Questo è stato anche l’anno in cui l’amministrazione Bush ha predisposto la famigerata Information Operations Roadmap. Descrivendo internet come “sistema di armi vulnerabili”, la tabella di marcia di Rumsfeld nell’ambito IO aveva sostenuto che la strategia del Pentagono “avrebbe dovuto basarsi sulla premessa che il Dipartimento [della Difesa] ‘combattesse la rete’ come farebbe un sistema di armi nemico”. Avrebbero dovuto perseguire “il massimo controllo” dello “spettro completo dei sistemi di comunicazione emergenti a livello mondiale, sensori e sistemi di armi”, sosteneva il documento.
L’anno successivo, John Poindexter, che aveva proposto e gestito il programma di sorveglianza TIA tramite la sua carica al DARPA, era a Singapore a partecipare all’Island Forum del 2004 promosso da Highlands. Tra gli altri delegati vi erano il co-presidente dell’Highlands Forum e CIO (n.d.T. Chief Information Officer – Direttore informatico) del Pentagono Linton Wells; il Presidente del famigerato appaltatore di guerra dell’informazione del Pentagono, John Rendon; Karl Lowe, direttore del Joint Advanced Warfighting Division del Joint Forces Command (JFCOM); il Generale di divisione aerea Stephen Dalton, nel ruolo di responsabile della superiorità dell’informazione presso il Ministero della Difesa britannico; il Generale di corpo d’armata Johan Kihl, Comandante Supremo dell’esercito svedese per il capo di stato maggiore.
A partire dal 2006, SAIC si era aggiudicata un contratto dell’NSA da svariati milioni di dollari per sviluppare un grande progetto di estrazione dati denominato ExecuteLocus, nonostante il fallimento colossale del valore di un miliardo di dollari del suo precedente contratto, noto come “Trailblazer”. I componenti principali di TIA hanno “agito indisturbati e in modo continuato” sotto “nuovi nomi in codice”, secondo Shane Harris del Foreign Policy, ma si erano nascosti “dietro il velo del budget classificato dell’intelligence”. Il nuovo programma di sorveglianza era stato completamente trasferito dalla giurisdizione del DARPA all’NSA.
Questo è stato anche l’anno di un altro Island Forum a Singapore guidato da Richard O’Neill per conto del Pentagono, che comprendeva funzionari senior della difesa e dell’industria degli Stati Uniti, del Regno Unito, dell’Australia, della Francia, dell’India e di Israele. Tra i partecipanti erano presenti anche tecnici senior di Microsoft, IBM e Gilman Louie, partner dell’azienda di investimento tecnologica Alsop Louie Partners.
Gilman Louie è un ex amministratore delegato di In-Q-Tel – la società della CIA che fa investimenti in modo particolare nelle start-up che sviluppano la tecnologia di estrazione dati. In-Q-Tel è stata fondata nel 1999 dal Directorate of Science and Technology della CIA, al cui servizio vi era l’Office of Research and Development (ORD), che faceva parte del programma MDDS finanziato da Google. L’idea era sostituire sostanzialmente le funzioni una volta eseguite dall’ORD, mobilitando il settore privato per sviluppare soluzioni di tecnologia dell’informazione per l’intera comunità di intelligence.
Louie aveva guidato In-Q-Tel dal 1999 al gennaio 2006 – compreso quando Google aveva acquistato Keyhole, il software di mappatura satellitare finanziato da In-Q-Tel. Tra i suoi colleghi nel consiglio d’amministrazione di In-Q-Tel in questo periodo vi sono stati l’ex direttore del DARPA e co-presidente Anita Jones di Philadelphia, che è ancora presente, e anche William Perry, membro fondatore del consiglio d’amministrazione, l’uomo che aveva nominato O’Neill per istituire in primo luogo l’Highlands Forum. John Seely Brown, allora capo scienziato di Xerox Corp e direttore del Palo Alto Research Center (PARC) dal 1990 al 2002, che è anche un membro senior dell’Highlands Forum da lungo tempo, si è unito a Perry come membro fondatore di In-Q-Tel fin dall’inizio.
Oltre alla CIA, In-Q-Tel ha ricevuto inoltre appoggio dalle agenzie FBI, NGA e Defense Intelligence Agency. Oltre il 60 per cento degli investimenti di In-Q-Tel sotto la sorveglianza di Louie erano “in aziende specializzate per raccogliere automaticamente, esaminare minuziosamente e comprendere quantità enormi di informazioni”, secondo News21 della Medill School of Journalism, ha anche osservato che Louie stesso aveva riconosciuto che non era chiaro “se la riservatezza e le libertà civili saranno protette” dall’uso di queste tecnologie da parte del governo “per la sicurezza nazionale”.
La trascrizione del seminario di Richard O’Neill ad Harvard della fine del 2001 dimostra che l’Highlands Forum del Pentagono aveva impegnato Gilman Louie molto prima dell’Island Forum, anzi, poco dopo l’11 settembre per esplorare “quel che succede in In-Q-Tel”. Questa sessione del Forum si è concentrata su come “trarre vantaggio dalla velocità del mercato commerciale che non era presente all’interno della comunità scientifica e tecnologica di Washington” e comprendere “le implicazioni per il DoD in termini di revisione strategica, il QDR, Hill action, e gli stakeholder”. Tra i partecipanti all’incontro vi erano “ufficiali militari senior”, comandanti combattenti,” diversi ufficiali stellati senior “, alcune “persone dell’industria della difesa” e diversi rappresentanti statunitensi, tra cui il membro repubblicano del Congresso William Mac Thornberry e il senatore democratico Joseph Lieberman.
Sia Thornberry che Lieberman sono vigorosi sostenitori della sorveglianza dell’NSA e hanno costantemente agito per raccogliere sostegno per la legislazione pro-guerra e pro-sorveglianza. I commenti di O’Neill indicano che il ruolo del Forum non è solo consentire agli appaltatori aziendali di scrivere la linea politica del Pentagono, ma raccogliere sostegno politico per le linee di condotta governative, adottate tramite il marchio informale del network del Forum ombra.
Ripetutamente, O’Neill ha detto al suo pubblico di Harvard che il suo compito come Presidente del Forum era studiare casi di aziende reali in tutto il settore privato, come eBay e Human Genome Sciences, per calcolare la base della “superiorità informatica” degli Stati Uniti, “il modo per dominare” il mercato delle informazioni e usarlo a proprio vantaggio per “ciò che il Presidente e il Segretario alla difesa volevano fare per quanto riguarda la trasformazione del DoD e la revisione strategica”.
Nel corso del 2007, un anno dopo la riunione dell’Island Forum che includeva Gilman Louie, Facebook ha ricevuto la seconda tranche di 12,7 milioni di dollari in finanziamenti da Accel Partners. Accel è stato diretto da James Breyer, ex presidente della National Venture Capital Association (NVCA), dove Louie ha anche prestato servizio nel consiglio di amministrazione, mentre era ancora amministratore delegato di In-Q-Tel. Sia Louie che Breyer avevano precedentemente prestato servizio insieme nel consiglio amministrativo di BBN Technologies – che aveva reclutato Anita Jones, ex capo e fiduciario di In-Q-Tel.
Il finanziamento di Facebook del 2008 è stato guidato da Greylock Venture Capital, che ha investito 27,5 milioni di dollari. I partner senior della società includono Howard Cox, un’altro ex presidente di NVCA che siede anche nel consiglio di amministrazione di In-Q-Tel. Oltre a Breyer e Zuckerberg, l’altro membro del consiglio di amministrazione di Facebook è Peter Thiel, co-fondatore dell’appaltatore per la difesa Palantir che fornisce tecnologie di estrazione dati e per la visualizzazione a tutti i governi statunitensi, agenzie militari e di intelligence, tra cui l’NSA e l’FBI, alimentata grazie alla realizzabilità da parte dei membri dell’Highlands Forum.
I co-fondatori di Palantir, Thiel e Alex Karp, hanno incontrato John Poindexter nel 2004, secondo Wired, lo stesso anno che Poindexter aveva partecipato all’Highlands Forum di Singapore. Si sono incontrati nella casa di Richard Perle, un altro accolito di Andrew Marshall. Poindexter ha aiutato Palantir ad avere libero accesso e a radunare “una schiera di sostenitori provenienti dallo strato di governo più influente”. Thiel si era anche incontrato con Gilman Louie di In-Q-Tel, assicurando il sostegno della CIA in questa fase iniziale.
E così noi arriviamo a chiudere il cerchio. I programmi di estrazione dati come ExecuteLocus e i progetti a esso collegati, sviluppati in questo periodo, hanno apparentemente posto la base per i nuovi programmi NSA, resi noti infine da Edward Snowden. Nel 2008, quando Facebook ha ricevuto la successiva tranche di finanziamenti da Greylock Venture Capital, i documenti e la testimonianza dell’informatore hanno confermato che l’NSA stava ristabilendo efficacemente il progetto TIA, con particolare attenzione all’estrazione dati su Internet, per mezzo di un monitoraggio completo delle e-mail, dei messaggi di testo e della navigazione nel Web.
Ora sappiamo, anche grazie a Snowden, che il sistema di strumentalizzazione XKeyscore ‘Digital Network Intelligence’ dell’NSA è stato progettato per consentire agli analisti di cercare non solo database di Internet, come email, chat online e cronologia di navigazione, ma anche servizi telefonici, audio del telefono cellulare, transazioni finanziarie e comunicazioni globali del trasporto aereo – essenzialmente l’intera rete globale delle telecomunicazioni. Il partner dell’Highlands Forum, SAIC, ha svolto un ruolo fondamentale, tra gli altri appaltatori, nella produzione e nell’amministrazione di XKeyscore dell’NSA e recentemente è stato coinvolto nell’hackeraggio dell’NSA della rete di privacy Tor.
L’Highlands Forum del Pentagono era quindi intimamente coinvolto in tutto questo come una rete di convocazione – anche in maniera diretta. Confermando il suo ruolo fondamentale nell’espansione dell’apparato di sorveglianza globale condotto dagli Stati Uniti, l’allora co-presidente del Forum, il CIO del Pentagono Linton Wells, ha affermato nel 2009 alla rivista FedTech che aveva supervisionato l’avvio da parte dell’NSA di “un’architettura impressionante a lungo termine durante l’estate scorsa che fornirà una sicurezza sempre più sofisticata fino al 2015 o giù di lì”.
La connessione con Goldman Sachs
Quando ho chiesto a Wells il ruolo del Forum per influenzare la sorveglianza di massa statunitense, ha risposto dicendo solo che preferisce non commentare e che non conduce più il gruppo.
Ciò era da aspettarselo dal momento che Wells non è più nel governo, ma è ancora connesso ad Highlands. A partire da settembre 2014, dopo aver consegnato il suo influente libro bianco sulla trasformazione del Pentagono, è entrato a far parte della Cyber Security Initiative (CySec) del Monterey Institute for International Studies (MIIS) come membro senior.
Purtroppo, questo non era il modo di cercare di tenersi occupati in pensione. La mossa di Wells ha sottolineato che la concezione dell’informazione di guerra del Pentagono non è solo la sorveglianza, ma anche lo sfruttamento della sorveglianza per influenzare sia il governo sia l’opinione pubblica.
L’iniziativa CySec dell’MIIS è ora formalmente associata all’Highlands Forum del Pentagono tramite un Memorandum d’Intesa firmato con il provost dell’MIIS, la Dr.ssa Amy Sands, che siede nel International Security Advisory Board del Segretario di Stato. Il sito web di CySec dell’MIIS afferma che il Memorandum d’intesa, firmato con Richard O’Neill:
“… apre la strada per le prossime sessioni congiunte del gruppo CySec-Highlands dell’MIIS che esploreranno l’impatto della tecnologia sulla sicurezza, la pace e l’impegno informativo. Da quasi 20 anni il gruppo Highlands coinvolge i leader del settore privato e del governo, tra cui il direttore dell’Intelligence Nazionale, il DARPA, l’Ufficio del Segretario alla Difesa, l’Ufficio del Segretario alla Sicurezza Nazionale e il Ministro della Difesa di Singapore, in conversazioni creative per inquadrare aree di ricerca per la linea di condotta e le tecnologie.”
Chi è il benefattore finanziario della nuova iniziativa CySec dell’MIIS, in partnership con Highlands del Pentagono? Secondo il sito Internet di CySec dell’MIIS, l’iniziativa è stata lanciata “mediante una generosa donazione di finanziamenti d’avviamento provenienti da George Lee”. George C. Lee è un partner senior di Goldman Sachs, dove è Chief Information Officer (n.d.T. Direttore Informatico) della divisione Investment Banking e Presidente del gruppo Global Technology, Media and Telecom (TMT).
Ma ecco il colpo di scena. Nel 2011 Lee ha condotto la valutazione di Facebook per 50 miliardi dollari e precedentemente gestito le offerte per altri giganti tecnologici legati ad Highlands come Google, Microsoft e eBay. L’allora capo di Lee, Stephen Friedman, ex amministratore delegato e Presidente di Goldman Sachs, e successivamente partner senior del consiglio di amministrazione dell’azienda, era anche membro fondatore nel consiglio d’amministrazione di In-Q-Tel insieme al padrone dell’Highlands Forum William Perry e al membro del Forum John Seely Brown.
Nel 2001 Bush ha nominato Stephen Friedman al President’s Intelligence Advisory Board e poi, dal 2005 al 2009, a presiedere il consiglio d’amministrazione. Friedman precedentemente aveva prestato servizio, assieme a Paul Wolfowitz e ad altri, nella commissione presidenziale d’inchiesta per il biennio 1995-96 all’interno dei ruoli d’intelligence americana e nel 1996 nel Jeremiah Panel che ha prodotto una relazione al direttore del National Reconnaisance Office (NRO) – una delle agenzie di sorveglianza collegata all’Highlands Forum. Friedman era nel Jeremiah Panel con Martin Faga, allora vicepresidente senior e direttore generale del Centro per i sistemi di intelligence integrati di MITRE Corp. – dove Thuraisingham, che ha gestito il programma CIA-NSA-MDDS che ha ispirato il DARPA anti-terrorismo, era anche ingegnere capo.
Nelle note a piè pagina di un capitolo per il libro Cyberspace and National Security (Georgetown University Press), il dirigente di SAIC / Leidos Jeff Cooper rivela che un altro socio senior di Goldman Sachs, Philip J. Venables – che, come responsabile del rischio informativo, guidava i programmi dell’azienda sulla sicurezza dell’informazione – ha tenuto una presentazione all’Highlands Forum nel 2008, in occasione di una sessione nominata ‘Enrichment Session on Deterrence.’ Il capitolo di Cooper si basa sulla presentazione “con permesso” di Venables presso Highlands. Nel 2010 Venables ha partecipato con il suo allora capo Friedman a un meeting dell’Aspen Institute sull’economia mondiale. Negli ultimi anni, Venables ha anche partecipato a numerosi consigli d’amministrazione dell’NSA, per il conferimento di riconoscimento in ambito di cybersecurity.
In sintesi, l’investitore responsabile della creazione di una fortuna di miliardi di dollari, delle meraviglie in ambito tecnologico del ventunesimo secolo, da Google a Facebook, è strettamente legato alla comunità di intelligence militare statunitense, con Venables, Lee e Friedman direttamente collegati all’Highlands Forum del Pentagono, o ai membri senior del Forum.
Combattere il terrore con il terrore
La convergenza di questi potenti interessi finanziari e militari intorno all’Highlands Forum, mediante la sponsorizzazione di George Lee del nuovo partner del Forum, l’iniziativa Cysec dell’MIIS, si sta rivelando per ciò che è veramente.
Il direttore di Cysec dell’MIIS, la Dr.ssa Itamara Lochard, è stata da tempo inserita in Highlands. Lei regolarmente “presenta le ricerche attuali sui gruppi non statali, la governance, la tecnologia e il conflitto all’Ufficio del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti presso l’Highlands Forum”, secondo la sua carriera accademica presso la Tufts University. Inoltre, “consiglia regolarmente i comandanti combattenti americani” e ha specializzazione nello studio dell’uso della tecnologia dell’informazione da parte di “gruppi sub-statali violenti e non violenti”.
 
 
La Dr.ssa Itamara Lochard è membro senior dell’Highlands Forum ed esperta delle operazioni di informazione del Pentagono. Dirige l’iniziativa CyberSec dell’MIIS che ora dà sostegno all’Highlands Forum del Pentagono con finanziamenti del partner George Lee di Goldman Sachs, che ha condotto le valutazioni di Facebook e Google.
La Dr.ssa Lochard provvede al mantenimento di un database approfondito di 1.700 gruppi non statali, tra cui “insorti, milizie, terroristi, organizzazioni criminali complesse, bande organizzate, attori informatici malvagi e attori non violenti strategici”, per analizzare i loro “modelli organizzativi, aree di cooperazione, strategie e tattiche”. Si noti, qui, la menzione di “attori strategici non violenti”- che forse copre le ONG e altri gruppi o organizzazioni impegnati in attività politiche o in campagne sociali, considerato il focus su altri programmi di ricerca del DoD.
A partire dal 2008, Lochard è stata professoressa aggiunta presso l’US Joint Special Operations University, dove tiene un corso avanzato e top-secret in “Irregular Warfare” che ha progettato per gli ufficiali senior delle forze speciali americane. Ha precedentemente tenuto corsi di “Internal War” per gli alti funzionari politico-militari di vari regimi del Golfo.
Le sue opinioni denotano quindi molto di ciò che l’Highlands Forum ha sostenuto in tutti questi anni. Lochard, nel 2004, è stata coautrice di uno studio per l’US Air Force’s Institute for National Security Studies sulla strategia americana verso “i gruppi armati non statali”. Lo studio da un lato ha sostenuto che i gruppi armati non statali dovrebbero essere riconosciuti con urgenza come una priorità di sicurezza “e dall’altro che la proliferazione di gruppi armati “fornisce opportunità strategiche che possono essere sfruttate per aiutare a raggiungere gli obiettivi politici. Ci sono e saranno casi in cui gli Stati Uniti possono trovare collaborazioni con il gruppo armato che è nei suoi interessi strategici”. Ma bisogna sviluppare “strumenti sofisticati” per differenziare i diversi gruppi e capire le loro dinamiche, determinare quali gruppi dovrebbero essere contrastati e quali potrebbero essere sfruttati per gli interessi statunitensi. “I profili dei gruppi armati possono altrettanto essere impiegati per individuare i modi in cui gli Stati Uniti possono aiutare alcuni gruppi armati, il cui successo sarà vantaggioso per gli obiettivi della politica estera degli Stati Uniti”.
Nel 2008, Wikileaks ha fatto trapelare e pubblicare un manuale di campo, limitato alle esercitazioni speciali dell’esercito statunitense, il che ha dimostrato che il tipo di pensiero sostenuto da gente come Lochard, esperta per Highlands, era stato espressamente adottato dalle forze speciali statunitensi.
Il lavoro di Lochard dimostra quindi che l’Highlands Forum stava all’intersezione di una strategia avanzata del Pentagono per la sorveglianza, le operazioni segrete e la guerra irregolare: mobilitare la sorveglianza di massa per sviluppare informazioni dettagliate su gruppi violenti e non violenti, percepiti come potenzialmente minacciosi per gli interessi degli Stati Uniti o offrendo opportunità per lo sfruttamento, alimentando così direttamente le operazioni segrete negli Stati Uniti.
Questo, in ultima analisi, è il motivo per cui la CIA, l’NSA, il Pentagono, hanno generato Google. Così potevano eseguire le loro segrete guerre sporche con un rendimento ancora maggiore rispetto a prima.
 
Nafeez Ahmed
 
Fonte:
https://medium.com/
Link: https://medium.com/insurge-intelligence/how-the-cia-made-google-e836451a959e
https://comedonchisciotte.org/come-la-cia-ha-creato-google/

 
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di NICKAL88



 LEGGI LA SECONDA PARTE
http://avanguardiaberghem.blogspot.it/2017/11/perche-google-e-stato-un-vantaggio-per.html
 

Note del traduttore
  1. Network – centric warfare: Nell’ambito della strategia militare, informazione collezionata e distribuita in tempo reale per mezzo di dispositivi, reti ad alta velocità e piattaforme di varia natura, allo scopo di rendere i fruitori consci e informati degli eventi che si stanno verificando in un determinato scenario.http://www.treccani.it/enciclopedia/network-centric-warfare_(Lessico-del-XXI-Secolo)/
  1. Op-ed: Nel giornalismo anglosassone, con op-ed si intende un singolo articolo, o una raccolta di articoli, a firma di opinionisti esterni alla redazione del giornale su cui avviene la pubblicazione, i cui contenuti non sono necessariamente in linea (eventualmente, in qualche misura, in disaccordo) con le tendenze del giornale stesso.Il nome deriva dalla locuzione opposite the editorial page, che indica la pagina interna del giornale prospiciente la pagina degli editoriali, ossia di quei commenti – spesso non firmati – che invece esprimono direttamente il pensiero del comitato editoriale del giornale; è infatti proprio su tale pagina che di solito, nella tradizione anglosassone, erano e sono tuttora pubblicati i commenti degli ospiti.https://it.wikipedia.org/wiki/Op-ed

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