Tutte le redazioni sanno come funziona e possono smontare il meccanismo della menzogna. Invece no. Il supplizio del lettore e dello spettatore ricomincia da capo
Il coro dello sdegno umanitarista sta battendo la lingua sul tamburo a tutta forza: a lanciare l'attacco chimico a Idlib è stato il dittatore sanguinario Assad appoggiato dall'altro dittatore sanguinario (e omofobo, ovviamente) del Cremlino che solo ieri - sempre a detta del circo rosé dallo sdegno a comando e a fasi alterne - avrebbe fatto mettere delle bombe nella sua città natale nell'ambito di una strategia della tensione.
Ovviamente a battere la lingua sul tamburo va in prima fila l'incessante riflesso squadrista di Travaglio e del suo giornale delle forche e delle manette, tutto il carrozzone del Manifesto, Zucconi e tutti i "buoni" dell'informazione, come quelli di Gazebo, megafoni chissà se inconsapevoli delle ONG legate ad Al-Qa'ida.
Ma la cosa più preoccupante è che tutti i politici rosé si sono lanciati in Alti Lai e digrignar di denti contro Assad.
Dal presidente francese Hollande all'Alta Rappresentante Mogherini, tutti chiedono conseguenze, noncuranti del fatto che attaccare la Siria significa giocare con il fuoco: il dittatore sanguinario e omofobo del Cremlino già anni fa ha avvertito che marciare su Damasco è equivalente a marciare su Mosca, con tutte le risultanze finali del caso. L'altro omofobo e maschilista della Casa Bianca sta prendendo tempo ma è chiaro che la manovra è rivolta anche contro di lui: gli vogliono torcere il braccino per obbligarlo a continuare la politica estera di Obama e della Megera Ridens che ha perso le elezioni, una politica di scontro totale contro la Russia e contro Putin fino alle estreme conseguenze.
Mi limito qui a ricordare che nel 2013 l'attacco chimico del 21 agosto alla Ghouta, presso Damasco - inizialmente attribuito ad Assad con grande sdegno di tutti i carrozzoni nazi-progressisti rosé - fu infine attribuito dall'inchiesta dell'ONU guidata da Carla Del Ponte ai "ribelli moderati" (che però quando tornano da noi completamente impazziti dalla guerra e prendono un camion riducendo in poltiglia decine di persone ridiventano "terroristi").
Le inchieste giornalistiche alla fine riuscirono ad appurare che dietro all'attacco c'erano i servizi USA e Sauditi.
Si legga l'inchiesta di Christof Lehmann dell'americana NSNBC (certamente non imputabile di essere filo Assad e filo Putin).
E si legga il grande giornalista investigativo Seymour Hersh, che sulla London Review of Books pubblicò un'inchiesta convincente, sulla bufala chimica anti-Assad.
Si tratta di fatti alla portata di tutte le redazioni e dovrebbero essere considerati pietre miliari acquisite presso ogni organo di informazione. Tutti sono nelle condizioni di sapere come funziona e smontare il meccanismo. Invece no. La storia vera viene cancellata dalla cronaca falsa e il supplizio del lettore e dello spettatore ricomincia da capo con lo schema che prepara la guerra.
I manipolatori seriali nazionali (da Travaglio a Zucconi passando per lo stanco rimorchio del Manifesto) e internazionali (a partire da al Jazeera per finire con la Reuters) ovviamente sono campioni della dimenticanza.
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