giovedì 4 maggio 2017

GIORGIO VALE, PRESENTE !


 
Roma, 22 ottobre 1962 – Roma, 5 maggio 1982
 
 


LA VICENDA CHE RIGUARDA GIORGIO VALE E' AMMONITRICE : UNA MORTE FATTA PASSARE PER SUICIDIO DOPO AVERLO PESANTEMENTE ACCUSATO PER L’ ESPLOSIVO SUL TRENO TARANTO-MILANO.
CI RIFERIAMO ALLA FALSA INFORMAZIONE CON CUI LO SI ACCUSAVA DELL’ ACQUISTO DEI BIGLIETTI D’AEREO IN RELAZIONE AL TRASPORTO DELL’ ESPLOSIVO RINVENUTO IL 13/01/1981 A BOLOGNA SUL RAPIDO TARANTO-MILANO (GIA’ DAL 1 0/10/1980 C’ E’ UN RAPPORTO DEI CARABINIERI CON IL NOME DI VALE). 
VALE ERA STATO COINVOLTO DAL GEN. MUSUMECI PER UN COMPLESSO SOVVERSIVO COMPOSTO DI ALTO-ATESINI, IL FANE FRANCESE E IL GRUPPO HOFFMANN, ACCUSATI DI SOVVERTIRE LO STATO PER SALVARE GLI ADERENTI DI “TERZA POSIZIONE”.

LA VERITA’ VERRA’ A GALLA CON LO SCANDALO DELLA P2, LA CADUTA DI MUSUMECI E, SOPRATTUTTO, CON L’ INTERROGATORIO DEL MARESCIALLO SANAPO CHE SBUGIARDERA’ BELMONTE.
NEL PERIODO IN CUI LA POLIZIA FARA’ IRRUZIONE DOVE ERA LATITANTE VALE, IL GENITORE SI STAVA OPERANDO PER FAR COSTITUIRE IL FIGLIO. ERANO IN CORSO INTESE PRECISE CON LA POLIZIA ED I SERVIZI.
MA IL 5 MAGGIO LA POLIZIA IRROMPE NELL’ APPARTAMENTO. VALE VIENE FREDDATO. FURONO USATE 4 MITRAGLIETTE E 4 PISTOLE AD UNA DELLE QUALI SCOPPIO’ LA CANNA. FURONO SPARATI 140 COLPI.
VALE RISULTERA’ COLPITO CON UN SOLO COLPO ALLA TEMPIA SINISTRA.
 LA POLIZIA PARLERA’ DI CONFLITTO A FUOCO, COME RIBADIRA’ PARISI IN UNA SUA DEPOSIZIONE.
LA SERA STESSA DEL 5 MAGGIO FU DIFFUSA LA NOTIZIA DEL SUICIDIO.
 UN FATTO E’ CERTO. IL PERITO NOMINATO DAI GENITORI DELL’ UCCISO RILEVO’ CHE SULLE MANI DEL VALE NONN C’ ERANO TRACCE DI POLVERE DA SPARA.
STRANA MORTE DI UN GIOVANE SORPRESO SOLO IN CASA. ANCOR PIU’ SE SI PENSA CHE LA POLIZIA NON DOVETTE IRROMPERE VIOLENTEMENTE, SFONDANDO LA PORTA, MA UTILIZZO’ LE CHIAVI PRESE AL TITOLARE DELL’ APPARTAMENTO CHE ERA STATO FERMATO IN PRECEDENZA.
UNA RIFLESSIONE E’ D’ OBBLIGO. NEL TENTATIVO DI UCCISIONE DI BRAGAGLIA E NELL’ UCCISIONE DI VALE SI PUO’ TROVARE UNA CHIAVE DI LETTURA DI TUTTO IL PROCESSO PER LA STRAGE DI BOLOGNA E DEL MODO CON IL QUALE SI E’ TENTATO DI CONDIZIONARE QUESTO PROCESSO.

DAL LIBRO: “ UN MECCANISMO DIABOLICO” 
EDIZIONI PUBLICONDOR

 
 

UNA FALSA IDENTITA' DI VALE
 

 
Il Camerata Giorgio Vale (NAR) morì il 5 maggio 1982 durante un'irruzione delle forze dell'ordine nell'appartamento in cui si era asserragliato, mentre erano in corso trattative da parte della famiglia e del suo avvocato per farlo costituire. La morte di Vale avvenne in circostanze misteriose: nell'appartamento nel quale si trovava furono sparati centinaia di colpi da parte dei poliziotti, e a tutt'oggi non si sa bene come sia morto.

Per i militanti fascisti gli anni ’70 e ’80 non furono facili. Rappresentare quell’ideale voleva dire resistere alle azioni delinquenziali dei servi (rossi) del nemico russo, aiutati dagli uomini in divisa, servitori (per uno stipendio di fame) della “democrazia” capitalistica.In quegli anni erano moltissimi i giovani che non aveva accettato di rappresentare quello che ritenevano il partito, del fascismo “in doppio petto” del M.S.I. e quello colluso con i servizi deviati. 

Furono le loro azioni a bilanciare la lotta che sembrava impari. Grazie a loro, oggi altri giovani possono predicare il valore politico e sociale, che fu, del fascismo.

Tra questi c’è, il giovane camerata, Giorgio Vale, resistente, prima nell’organizzazione culturale “Terza Posizione”, dove veniva stupidamente sbeffeggiato perché di pelle scura, ed inseguito nella organizzazione extraparlamentare dei NAR, furono tante le azioni politiche e dimostrative che lo videro impegnato, fin quando la mattina del 5 maggio 1982, i funzionari di polizia Umberto Improta e Salvatore Genova, “due servi del sistema” si recano ad - Appio Latino - in via Decio Mure, sotto l’abitazione in cui dormiva da latitante (erano in corso delle trattative da parte della famiglia e degli avvocati per farlo costituire) Giorgio Vale, fermano Luigi Sortino, l’affittuario della casa, si fanno dare da lui le chiavi e sorprendono nel sonno Giorgio che – secondo una versione ritenuta reale nell’ambienti fascista e certamente plausibile - anziché essere ammanettato viene giustiziato sul posto con un colpo alla testa.

La versione dei “servi” parla di suicidio per essersi sentito braccato.


5 maggio 1982. Un colpo di pistola alla tempia uccide Giorgio Vale sorpreso da un’irruzione della polizia in un appartamento di via Decio Mure al Quadraro.


Via Decio Mure 43


L’affittuario dell’appartamento era Luigi Sortino, una volta militante di Avanguardia nazionale, già arrestato nel 1977 perché a casa sua era stata trovata una valigia con documenti di Stefano Delle Chiaie, affittuario del covo romano di via Decio Mure ((angolo Via Lucio Mario Perpetuo)in cui dormiva Giorgio Vale, già di Terza posizione, passato ai NAR di Valerio Fioravanti.

Sciortino era stato fermato sotto quell’abitazione la mattina del 5 maggio 1982. I funzionari di polizia Umberto Improta e Salvatore Genova (che sarà poi processato per le torture inferte ai brigatisi rossi che avevano rapito il generale americano James Lee Dozier) si fanno dare da lui le chiavi e sorprendono nel sonno Vale che – secondo una versione ritenuta reale negli ambienti dell’estrema destra e certamente plausibile - anziché essere ammanettato, così la versione dei suoi familiari e camerati, viene giustiziato sul posto con un colpo di pistola alla testa. . 

Il cortiletto dove danno le finestre dell'appartamento


Quando la Magistratura romana, nel settembre 1980, ordinò un blitz contro Terza Posizione e la conseguente fuga dei principali dirigenti all’estero, Giorgio Vale, detto “Il Drake”, nato politicamente in "Lotta Studentesca" e non ancora maggiorenne, divenne il responsabile carismatico del gruppo. Mulatto (nonna eritrea), capelli neri crespi e carnagione olivastra, seppe subito calarsi nel contesto della destra radicale degli anni settanta e ottanta. Nel giro di due anni, l’organizzazione raggiunse circa duecento militanti a Roma e un numero consistente anche in altre città d’Italia. Affascinato dalla figura di Valerio Fioravanti, leader incontrastato dei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar) nati nel quartiere di Trieste a Roma, Giorgio Vale, non esitò ad abbracciare il movimento armato. Protagonista di numerose attività politiche ma anche di rapine e aggressioni portarono la Magistratura ad emettere un ordine di cattura nei suoi confronti. Giorgio, latitante, si rifugiò in un appartamento nel quartiere Quadraro in via Decio Mure. Mentre erano in corso le trattative da parte della famiglie e del suo avvocato per farlo costituire, la mattina del 5 maggio 1982, funzionari della Digos, fecero irruzione nell’abitazione colpendolo a morte. Subito si parlò di suicidio. 
 
L’officina vicino alle finestre di Via Decio Mure


Infatti, nel comunicato ufficiale delle forze dell’ordine fu evidenziato che durante l’operazione, Vale, sentendosi braccato avrebbe deciso di mettere fine alla sua latitanza. In realtà, nell’appartamento furono ritrovati un centinaio di proiettili provenienti dalle armi in dotazione ai funzionari della Digos e le verifiche della Polizia Scientifica, con il guanto di paraffina, stabilirono che Giorgio Vale non aveva sparato.
Alcuni testimoni del posto, quella mattina la zona fu circondata da un centinaio di poliziotti e tiratori scelti, alcuni di questi si posizionarono sul muretto del Quadrato, dove danno le finestre del piano terra dove è posto l’appartamento. A fianco del cortiletto dell’appartamento, un’officina del meccanico, le saracinesche della bottega erano ancora chiuse. Fori dei proiettili sono ancora visibili nel 2011. I poliziotti iniziarono a sparare per avvisare che l’appartamento era circondato. Così raccontano gli operai dell’officina.


 
 "IL TEMPO"6 MAGGIO 1982
 
 
 
 










ROMA QUARTIERE QUADRARO
LUOGO DELL’ UCCISIONE 
IL FUNERALE ALLA CHIESA DELLA BALDUINA
 

 

LA PIU' BELLA CAMIONISTA DEL MONDO

 
LEI HA REALIZZATO IL SUO SOGNO
 
Iwona: la camionista più bella del mondo che non ti aspetti
 

Iwona Blecharczyk è la camionista più bella del mondo. Ex Miss, a bordo del camion non perde nemmeno un briciolo del suo fascino

Fonte: Twitter
Trent’anni, un fisico mozzafiato e un’eleganza che non ti aspetti: Iwona Blecharczyk è la camionista più bella del mondo. Per anni ha lavorato come modella ed è anche arrivata in finale a Miss Polonia, il suo sogno però è sempre stato quello di guidare un tir.
Dopo aver studiato l’inglese e aver ottenuto l’abilitazione per insegnarlo, Iwona ha deciso di cambiare vita ed è diventata una camionista. Oggi gira l’Europa al volante di un mezzo pesante e lo fa senza perdere il suo fascino. Il suo tir è pulitissimo e spesso addobbato in occasione delle feste (soprattutto Natale), ogni volta che si mette alla guida Iwona è truccata e pettinata come se dovesse uscire per una serata con le amiche o con il fidanzato. In realtà invece si prepara a percorrere chilometri, affrontando sempre tutto con il sorriso. Oggi fa quello che ama, ma in passato le cose non sono state affatto semplici per lei.
I suoi genitori infatti volevano facesse l’insegnante di inglese, lei però ha tenuto duro, tentando a tutti i costi di realizzare il suo sogno: “Ho studiato e lavorato sodo per riuscire a ottenere la patente – ha rivelato -, la certificazione e il diploma d’insegnante in soli tre anni. Sono stati anni duri, ma ce l’ho fatta”.
A soli 19 anni, con i suoi occhioni verdi e i capelli biondi, si è messa alla guida di alcuni mini-bus che portavano turisti dalla Polonia all’Inghilterra. Tre anni fa infine è stata assunta da una grande azienda polacca che le consente di girare l’Europa a bordo di un tir. Su Instagram, Iwona è una vera star e condivide con i suoi follower i momenti della sua giornata sul camion. “Per un anno ho anche insegnato inglese nelle scuole elementari, ma sentivo di dover seguire la mia passione per i Camion – ha svelato -. E così, circa tre anni, fa ho conseguito la patente per i camion e sono diventata una vera camionista, un grande orgoglio per me!”.
“Ho scelto di guidare i camion perché amo la libertà – ha raccontato Iwona -, il meraviglioso suono del motore, il profumo del Sud e adoro fotografare l’alba e le stelle”.

mercoledì 3 maggio 2017

I "DON PALPINA" IN AUMENTO


 Raddoppiato il numero dei preti molestatori: in un anno presentate 1.200 denunce
Secondo il libro-inchiesta «Lussuria», scritto dal giornalista dell'«Espresso» Emanuele Fittipaldi, il fenomeno dei preti pedofili presenta ancora numeri elevati nonostante l'azione repressiva avviata da Benedetto XVI e proseguita da Papa Francesco.


Tra il 2013 e il 2015, scrive Fittipaldi citando fonti della Congregazione per la dottrina per la fede, sono arrivate in Vaticano dalle diocesi sparse per il mondo 1.200 denunce di casi «verosimili» di predatori e molestatori di minorenni.
Il numero sarebbe raddoppiato rispetto al periodo 2005-2009. I processi canonici si svolgono nella riservatezza più assoluta; chi tradisce la regola del silenzio rischia pene gravissime che possono arrivare alla scomunica. Papa Francesco ha istituito nel 2014 una commissione pontificia per la protezione dei minori e contro la pedofilia nel clero.
Il presidente è il cardinale Sean O'Malley, arcivescovo di Boston, la città americana dove scoppiò il primo e più clamoroso scandalo, la cui storia è stata raccontata nel film premio Oscar «Spotlight». Due mesi fa un membro della commissione, Marie Collins, a sua volta vittima di abusi in gioventù, si è dimessa per «mancanza di cooperazione con gli altri uffici della Curia romana».
 
FONTE: http://www.ilgiornale.it/news/raddoppiato-numero-dei-preti-molestatori-anno-presentate-1391608.html

martedì 2 maggio 2017

ISRAELE SUPPORTA L'ISIS



ALLEANZA DI CONVENIENZA: ISRAELE SUPPORTA I TERRORISTI SIRIANI DELL’ISIS

Washington ha creato e sostiene l’ISIS, insieme ad altri terroristi anti-governativi sia in Siria che altrove. La NATO, la Turchia, l’Arabia Saudita, il Qatar e altri stati canaglia regionali gli forniscono armi e materiali di supporto.
Così fa anche Israele. Nel giugno 2015, il Times of Israel (1) ha citato l’ex ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon, che ha detto:
“Noi assistiamo (i gruppi terroristici anti-governativi in Siria) a due condizioni: che non operino troppo vicino ai confini (di Israele), e… che non tocchino i drusi”.
Israele prevede un trattamento ospedaliero per centinaia, forse migliaia, di terroristi combattenti, definendolo, a detta di Ya’alon, “assistenza umanitaria” e aggiungendo che è “non è nel loro interesse” pubblicizzare l’aiuto di Israele – che include la fornitura di armi e munizioni, oltre all’aiuto con attacchi dall’aria che egli ha mancato di spiegare.
Il 24 aprile, Fars News (2) ha riportato un incremento degli aiuti forniti da US/UK/Israele ai terroristi di al-Nusra finalizzato “a creare una regione autonoma nella Siria meridionale, ma contro questo piano Iran e Russia reagiscono intensificando intelligence e operazioni militari”.
Allo stesso tempo, Washington sostiene i combattenti curdi e i gruppi terroristici nel nord della Siria. “Israele sta fornendo logistica, intelligence e supporto medico ai gruppi terroristici, e il comando operativo Israele-Alleati occidentali-Giordania sta supervisionando le loro attività”.
Russia, Damasco e Teheran, che sostengono la sovranità del paese e la sua integrità territoriale, si oppongono alla creazione di regioni autonome nella Siria meridionale e settentrionale.
Il 24 aprile, l’Herald Tribune americano (3) ha scritto:
“Ya’alon ha ammesso una tacita alleanza (israeliana) con l’ISIS”.
Alla televisione israeliana è stato detto:
“Nella Siria ci sono molte fazioni: il regime, l’Iran, i russi, e anche al-Qaeda e l’ISIS”  
“In tali circostanze, è necessario sviluppare una politica attentamente bilanciata e responsabile con cui proteggere i propri interessi da una parte, e d’altra senza intervenire (direttamente)”.  
“Perché se Israele non interviene a favore di una parte, servirà gli interessi dell’altra; e questo è il motivo per cui abbiamo stabilito delle linee rosse (invalicabili)”.  
“Chiunque violi la nostra sovranità sentirà subito tutto il peso del nostro potere. Il più delle volte, gli attacchi provengono da zone sotto il controllo del regime (siriano)”.  
“Ma quando il fuoco proviene da posizioni dell’ISIS, viene subito scusato”.
Israele ha una lunga alleanza di convenienza con i gruppi terroristici regionali e gli Stati canaglia – tra cui l’Arabia Saudita, il Qatar, gli altri stati del Golfo, la Giordania e l’Egitto.
Nel mese di dicembre 2014, il Jerusalem Post (4) ha scritto che un:
“Una relazione degli osservatori delle Force di Interposizione delle Nazioni Unite (UNDOF) rivela che Israele ha lavorato a stretto contatto con i ribelli siriani sulle Alture del Golan mantenendo stretti contatti negli ultimi 18 mesi. La relazione è stata presentata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite all’inizio del mese”.
È un dato di fatto: tutti i cosiddetti gruppi di ribelli anti-Assad sono dei terroristi. Non esistono terroristi moderati. Tutti commettono atrocità raccapriccianti, compresi gli attacchi con gas tossici forniti dalla Turchia e dall’Arabia Saudita.
È un dato di fatto: i contractor del Pentagono istruiscono i terroristi all’uso dei gas. Ne producono una parte per conto proprio.
I media occidentali sopprimono le notizie più importanti da sapere sulla guerra in corso in Siria. Il paese è stato invaso. Non c’è una guerra civile. Tutte le forze anti-governative sono costituite da terroristi. Non esistono ribelli moderati.
Washington, Israele e i loro alleati canaglia vogliono un cambio di regime, distruggere la sovranità siriana. I colloqui di pace dal 2012 non hanno ottenuto risultati perché Washington e Israele vogliono un altro trofeo imperiale, un Iran isolato a fronte dei piani per cacciare il suo governo.
La Russia è l’unica grande potenza che ostacola il raggiungimento di questi obiettivi inquietanti. Putin, resistendo alla illegalità imperiale, si trova dalla parte giusta della storia.
 
Stephen Lendman, vive a Chicago. Può essere contattato a: lendmanstephen@sbcglobal.net  Il suo nuovo libro come redattore e coautore è intitolato “Flashpoint in Ukraine: How the US Drive for Hegemony Risks WW III”, http://www.claritypress.com/LendmanIII.html.
Visita il suo sito blog: sjlendman.blogspot.com 
 
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/alliance-of-convenience-israel-supports-syrias-isis-terror-group/5587203

 
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da OLDHUNTER
 
NOTE
  1. 1. http://www.timesofisrael.com/yaalon-syrian-rebels-keeping-druze-safe-in-exchange-for-israeli-aid/
  2. 2. http://en.farsnews.com/newstext.aspx?nn=13960204001220
  3. 3. http://ahtribune.com/world/north-africa-south-west-asia/1633-moshe-yaalon.html
  4. 4. http://www.jpost.com/Middle-East/New-UN-report-reveals-collaboration-between-Israel-and-Syrian-rebels-383

IL CORAGGIO NESSUNO SE LO PUO' DARE (cit. Don Abbondio - Promessi Sposi)

 
Nella cattolicissima Bergamo
 
Per non fare la figura di VIETARE la celebrazione della S.Messa hanno pensato bene di intervenire sulla Curia,
paventando la presenza di "facinorosi malintenzionati" ...
Dagli anni cinquanta, la Cerimonia si è sempre svolta regolarmente,
 a Maggio e a Novembre,
senza alcun problema.

 Evidentemente qualcuno ha interesse a ricreare
 un clima da guerra civile.
 
 

GINO PARRINI, MORIRE A 16 ANNI

 
Gino Parrini -16 anni-, Battaglione "M" 9 settembre; torturato, sfigurato e ucciso il 2 maggio '45 a Revine Lago (Vittorio Veneto)
 
Tratto da: "Gino Soldatino d'Italia- Uno dei trecentomila: aveva sedici anni.
(di Francesco Parrini, suo padre)
<<Pur in giovane età si può morire.....>> Presaga, forse, del precoce fato, l'adolescente man lasciò vergato queste parole.  Sedici anni: fiorente adolescenza, ma temprato il Tuo cuore virilmente. Intemerati sogni, alti ideali l'alma nutria. Fulgide e ardenti, come tanti soli, risplendevano in Te tre pure fiamme, pregne d'amor: Patria, Famiglia, Iddio! Ed a la Madre, a questa nostra Italia sventurata, olocausto facesti della vita. Nell'innocenza tua Ti ribellasti al disonore, al lerciume che i figli traditori con sacrilega man, cruda e inumana, sul volto santo e puro de la Madre gettarono a iosa. Divenisti soldato a sedici anni. <<Resistere>> era l'ultima Tua speme: si spense nel martirio la speranza.  Le Tue parole ultime furono: <<Italia! Italia! Mamma!>> In un fosco mattin di primavera. Tu, con dieci compagni, trucidato fosti dai bruti. L'alma vostre s'aggiunsero a la schiera di quei Trecentomila assassinati che Giustizia un di avranno, lo giuriamo: Si, lo giuriamo! Può restar, forse, inulto un tal delitto? Il delitto più atroce che la Storia poté nelle sue pagine narrare? D'Italia figli pur eravate e strenui difensori de l'italico onor. Una la speme: dall'invasor l'Italia liberar, dallo straniero che d'amico veniva e tal non era. Vi ucciser tutti, Gino, e allor che il mitra non Ti colpi nel cuor, servì da mazza a quelle belve, che, a colpi, deformarono il Tuo volto si bello e fiero, e svelsero con forza l'anima ardita dal Tuo fragil corpo. Gino Parrini, grande esempio d'italica virtude, il Tuo martirio Italia benedice. Piccol soldato, abbandonar volesti. La mamma e il babbo........
Gino Parrini -16 anni-, Battaglione "M" 9 settembre; torturato, sfigurato e ucciso il 2 maggio '45 a Revine Lago (Vittorio Veneto)
 
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lunedì 1 maggio 2017

BLUE WHALE, IL GIOCO CHE SPINGE AL SUICIDIO


 
Spagna, allarme per Blue Whale: il 'gioco' di sfida che spingerebbe al suicidio
Balena Blu, una serie di "prove" che culminano con la morte degli adolescenti che si sottopongono. Paura dopo il caso di una quindicenne ricoverata.
                                                        
Sarebbe una sorta di rito di iniziazione ma perverso e malvagio. È paura in Spagna per Balena Blu. Il 'gioco' che indurrebbe al suicidio gli adolescenti che decidono di sottoporsi alla sfida malata. Ma è allarme anche in Portogallo, dove sono stati registrati i primi casi di possibile contagio del 'gioco' che spingerebbe al suicidio dopo 50 'prove'.
Balena Blu arriverebbe dalla Russia dove avrebbe già fatto vittime e si starebbe diffondendo in America Latina, dove le polizie di Colombia, Cile, Brasile, Bolivia e Uruguay hanno avviato indagini. Il primo caso registrato in Spagna è quello di una ragazza di 15 anni ricoverata oggi in un ospedale psichiatrico dopo che la famiglia si è accorta che stava iniziando a sottoporsi alle 'sfide' di Balena Blu. In Portogallo, riferisce Correio da Manha, la prima vittima è una 18nne ritrovata, il corpo coperto di ferite ai piedi di un viadotto della ferrovia. Si sospetta che pure lei abbia tentato la 'iniziazione'. Il 'gioco' impone il superamento di 50 prove, dalle più banali alla automutilazione, fino all'ultima, il suicidio: "saltare da un edificio alto, perdere la propria vita". Il percorso di iniziazione sarebbe seguito da un 'custode' in rete.
Il 'gioco' sarebbe stato inventato in Russia. Secondo la rivista Novaya Gazeta dal 2016 avrebbe fatto diversi morti fra i giovani russi. Si sarebbe diffuso attraverso la rete sociale VKontakte (VK), il 'Facebook russo'. L'inchiesta di Novaya Gazeta è stata però messa in dubbio da altri media russi.
El Pais ha avuto conferma dell'esistenza di gruppi 'chiusi' o 'segreti' collegati con 'Balena Blu' su Facebook. Uno, 'Ballena Azul', con 270mila utenti, è diventato inaccessibile di recente.
Pubblicava la lista delle 50 'sfide'. Vere, o leggenda metropolitana si chiede il quotidiano? Alla 26ma sfida il 'custode' indicherebbe al 'giocatore' il giorno della sua morte.
I primi gruppi, secondo Snopes, sono stati creati in Russia dopo il suicidio di Rina Palenkova - un'adolescente che si sarebbe tolta la vita dopo avere pubblicato una sua immagine in rete - "diventata rapidamente la figura centrale di uno strano gruppo di culto". Le regole del 'gioco' prevedono che dopo ogni 'sfida' vengano cancellate foto o altre prove del passaggio allo stadio successivo. Una disposizione che potrebbe spiegare la difficoltà degli inquirenti a disporre di prove certe sul collegamento fra 'gioco' e suicidi di adolescenti.


FONTE :  http://www.globalist.it/sport/articolo/215163/spagna-allarme-per-blue-whale-il-039-gioco-039-di-sfida-che-spingerebbe-al-suicidio.html