La partecipazione israeliana alle prime tre tappe del prossimo Giro d’Italia, previste in Israele, rischiava di essere annullata. Il motivo? La dicitura “Gerusalemme Ovest” scelta dagli organizzatori della corsa per indicare la città di partenza della corsa (quest’anno appunto prenderà il via in Terra Santa).
In un comunicato congiunto i ministri dello Sport e della Cultura, Miri Regev, e del Turismo, Yariv Levin (entrambi del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu) hanno avvisato che Israele avrebbe ritirato i finanziamenti alla manifestazione se sul sito del Giro d’Italia non fosse stata modificata la dicitura.
Detto, fatto. L’indicazione geografica è stata eliminata e Gerusalemme ha perso il punto cardinale. Gerusalemme, precisano i ministri, «è la capitale di Israele, non ci sono Est e Ovest». Lo Stato ebraico ha conquistato la parte occidentale della città nel 1948 e quella orientale nel 1967 e la considera la sua capitale «indivisibile». Ma lo status finale è fra i punti in discussione nella trattative di pace fra Israele e i palestinesi, che reclamano Gerusalemme Est come capitale del loro futuro Stato. Il Giro d’Italia dovrebbe partire il 4 maggio prossimo, e prevede la prima volta tappe fuori dai confini dell’Europa.
FONTE :http://www.lastampa.it/2017/11/30/esteri/israele-minaccia-di-ritirarsi-dal-giro-ditalia-togliete-la-scritta-gerusalemme-ovest-cpt9ztIeHve8VZj7XeQMaI/pagina.html
Smettete di mascherare con lo sport le vergognose violazioni dei diritti umani da parte di Israele, spostate l’inizio della corsa in un altro paese!
Gli organizzatori della famosa corsa ciclistica italiana Giro d’Italia hanno annunciato la partenza dell’edizione 2018 da Israele, con inizio a Gerusalemme seguita da tappe da Haifa a Tel Aviv e nel Naqab (Negev).
La corsa “celebrerà” il settantesimo anniversario della fondazione di Israele sulle rovine della patria palestinese, con la pulizia etnica, o Nakba, di una maggioranza dei palestinesi indigeni.
Dobbiamo agire per fermare questo mascheramento attraverso lo sport (sport-washing) dell’occupazione e dell’apartheid di Israele, chiamato dai mezzi di comunicazione come “un grande colpo politico per [Israele], che sta sforzandosi di dipingere un’immagine di vita ‘normale’.”
Mandate una lettera agli organizzatori della famosa corsa ciclistica italiana per sollecitarli a spostare la corsa da Israele – #RelocateTheRace
Unitevi a noi nel dire agli organizzatori di RCS di spostare la corsa – #RelocateTheRace –
e andare in bicicletta lontano dall’occupazione e dall’apartheid di Israele.
Il Giro d’Italia darà un aiuto a istituzionalizzare la presa di Gerusalemme da parte di Israele. Durante la cerimonia di annuncio, un funzionario israeliano dopo l’altro hanno rivendicato Gerusalemme come capitale di Israele,qualcosa che nessun altro paese nel mondo riconosce. La municipalità di Gerusalemme è attivamente coinvolta nella graduale pulizia etnica illegale dei palestinesi, anche attraverso demolizioni di case ed espulsioni forzate come scelta politica.Nel Naqab (Negev) nel sud dell’attuale Israele, dozzine di città beduine palestinesi si vedono rifiutati il riconoscimento e i servizi di basee sono sottoposte a ripetute demolizioni, alcune per oltre 100 volte. Israele sta inoltre revocando la cittadinanza dei beduini palestinesi senza alcun motivo, rendendoli apolidi.
Iniziare la corsa in qualsiasi posto sotto il controllo di Israele servirà anche come timbro di approvazione per l’oppressione dei palestinesi da parte di Israele. Il Giro d’Italia avrebbe preso in cosiderazione la possibilità di iniziare una corsa nel Sudafrica dell’apartheid negli anni 80?
Agite ora per fare pressione su RCS perché rispetti il diritto internazionale e sposti la corsa.
Assicuriamoci che RCS e squadre ciclistiche ricevano il messaggio: smettete di mascherare con lo sport le vergognose violazioni dei diritti umani da parte di Israele, spostate l’inizio della corsa in un altro paese!
Campagna #RelocateTheRace
Testo della e-mail
All’attenzione di:
Urbano Cairo, Presidente, RCS Mediagroup
Riccardo Taranto, Presidente, RCS Sport
Mauro Vegni, Direttore, Giro d’Italia
Siamo profondamente preoccupati per gli annunciati piani di fare partire l’edizione 2018 del Giro d’Italia da Israele. Malgrado i vostri tentativi di evitare “zone sensibili”, tenere la corsa in qualsiasi luogo sotto controllo israeliano coinvolge il Giro d’Italia nelle violazioni israeliane del diritto internazionale.
Facendo iniziare la corsa a Gerusalemme, il Giro d’Italia diventerà parte del processo in corso da parte di Israele per istituzionalizzare la sua presa illegale sulla città occupata. La risoluzione 181 (1947) dell’Assemblea Generale dell’ONU ha stabilito Gerusalemme come corpus separatum sotto un regime internazionale speciale e ha ripetutamente affermato che “tutte le azioni intraprese da Israele, la potenza occupante, di imporre le sue leggi, giurisdizione e amministrazione sulla Città Santa di Gerusalemme sono illegali.” Nel 1967, Israele ha occupato Gerusalemme Est, annettendola unilateralmente come parte della sua “capitale unita.” Malgrado le ripetute rivendicazioni da parte dei ministri israeliani durante la cerimonia di annuncio, la comunità internazionale non riconosce alcuna parte di Gerusalemme come capitale di Israele.
Nel sud di Israele, dove è prevista un’altra tappa della corsa, dozzine di città beduine palestinesi si vedono rifiutati riconoscimento e servizi di base da parte di Israele e sono state sottoposte a ripetute demolizioni, nel caso di Al-Araqib oltre 100 volte. Dal 2010, Israele ha revocato la cittadinanza di centinaia, probabilmente migliaia, di beduini palestinesi senza alcuna ragione, rendendoli apolidi.
Queste politiche fanno parte della perdurante pulizia etnica da parte di Israele, che è cominciata 70 anni fa con la fondazione di Israele sulle rovine della patria palestinese e con il trasferimento forzoso di una maggioranza dei palestinesi indigeni.
Questo è ciò che Israele intende ‘celebrare’ l’anno prossimo. Il Giro d’Italia non dovrebbe partecipare a questo.
Come sarebbe stato inaccettabile per il Giro d’Italia cominciare dal Sudafrica dell’apartheid negli anni ’80, è inaccettabile iniziare la corsa in qualsiasi luogo sotto controllo di Israele poiché questo servirà soltanto come timbro di approvazione per l’oppressione dei palestinesi da parte di Israele.
Sollecitiamo RCS a rispettare il diritto internazionale e a spostare l’inizio della corsa in un altro paese. Per favore, non permettete a Israele questo “grande colpo politico”, macchiando uno dei principali eventi sportivi d’Europa.
Cordialmente,
FONTE:http://www.assopacepalestina.org/2017/09/incredibile-annuncio-il-giro-ditalia-parte-da-israele/
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