giovedì 20 dicembre 2018

BUON SOLSTIZIO !



 Il 21 dicembre è la notte più lunga dell'anno. Verrà celebrata in tutto il mondo con l'accensione di fuochi che auspicano la resurrezione dall'abisso del sole invitto


“Le ricorrenze come il Natale ed il Nuovo Anno rivestono oggi, più che altro, il carattere di una bonaria e consumistica festa familiare.
Semplici scopi commerciali prendono posto al senso di partecipazione alla reciprocità ciclica tra terra e cielo”. Così Julius Evola, in Simboli della tradizione occidentale (Arktos, 1989), spiega come i riti e le feste di oggi sono ormai diventati solo una stanca consuetudine del mondo moderno.
Ma contrariamente a quello che si pensa, queste feste sono rinvenibili già nella preistoria in molti popoli e con un ben diverso sfondo, incorporate in un significato cosmico e universale. Sempre Evola sottolinea: “Molte volte, se non da chi non lascia nulla al caso, passa inosservato il fatto che la data del Natale non è dovuta ad una particolare tradizione religiosa, quale quella cristiana in Occidente, ma è determinata innanzitutto da una situazione astronomica peculiare: quella definita, appunto, del Solstizio d’Inverno”.

Due giorni all’anno l’asse terrestre raggiunge il massimo grado di inclinazione rispetto al sole. Questo causa nel corso dell’anno un moto apparente nel cielo terrestre, che nel nostro emisfero raggiunge il suo punto di elevazione massima rispetto all’orizzonte in corrispondenza del Solstizio d’Estate il 21 giugno e quella minima nel Solstizio d’Inverno, il 21 dicembre.
“Dal punto di vista esoterico, vale a dire dal punto di vista che custodisce all’interno del microcosmo umano un riflesso e una scintilla di luce del macrocosmo divino - si legge in Le porte di Luce, edito da Synthesis - il Solstizio è celebrato come l’annuncio del rinnovamento esteriore ed interiore della natura e dell’uomo”. Quindi la notte più lunga dell’anno, che verrà celebrata in tutto il mondo con l'accensione di fuochi che auspicano la resurrezione dall'abisso del sole invitto, è il momento più propizio per piantare nella nostra mente e nel nostro cuore il seme, per formulare energicamente quel proposito che determinerà la qualità del prossimo anno. Allontanando dal nostro animo il rancore, la paura e le invidie che ci bloccano. Nel Solstizio d’Estate, se lo abbiamo protetto e nutrito bene, questo seme uscirà dalla terra e apparirà alla luce del sole.
Ritrovare i significati di queste antiche feste rituali, potrebbe rivelarsi utile anche per riallacciare i nostri legami con la natura. Un legame che, al contrario dei popoli antichi, abbiamo quasi del tutto dimenticato. Non è un caso, come scrive Richard Heinberg nel libro I Riti del Solstizio (Edizioni Mediterranee) se “uno dei bisogni più pressanti dell’essere umano” è sempre stato “quello di osservare e seguire i ritmi della natura e del cosmo”.
Il Solstizio d’Inverno, quindi, è la celebrazione della luce. La celebrezione di tutti. Qualsiasi religione si professi. Il Sol Invictus per i pagani, i Saturnalia nell’antica Roma, il Natale per cristiani e lo Shabe Yalda per parte del mondo musulmano.

BUON NATALE UN CAZZO


Con una doverosa premessa.
Visto che negli anni scorsi qualcuno ha travisato e non ha capito il nostro messaggio...
 Noi Amiamo il Natale della Tradizione, ricco di quei Valori Ancestrali e Sacri che vanno Assolutamente trasmessi a chi ha da fare i conti con questo mondo disgraziato.
In particolare i bambini.

Detto questo, non ameremo mai il "vostro" natale...
 Di quei "ciao come stai, tanti auguri" detto per dovuto da quelli che per un anno ti hanno evitato ...
Perché non hanno il coraggio di dirti che gli
stai sui coglioni.
Di quelli che
non potranno far quei regali costosi che vorranno per pensare di valere qualcosa.
Di quelli che
"é natale e - bisogna - far la pace"

E di quelle penose richieste per aiutare, non si sa chi e cosa
Con tanto di numeri verdi e associazioni benefiche collegate
Gente in difficoltà dicono...

Di tutto questo
 il Buon Babbo Natale ci perdoni
Anche per l'immagine sopra...
Che tra l'altro gli allunga la Vita

Buon Natale ai Degni !

martedì 18 dicembre 2018

SE TUTTI DIVENTANO INFIDI, NOI RESTIAMO LO STESSO FEDELI



CALENDARIO PLASTICATO 2019
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lunedì 17 dicembre 2018

mercoledì 12 dicembre 2018

ONOREVOLE SALVINI, SI VERGOGNI



Hezbollah non soltanto non è un'organizzazione terrorista, ma fa parte dell'esercito libanese e coopera attivamente con gli italiani in Libano. 

Ma per la propaganda israeliana il nemico è sempre “terrorista”
Detto da chi, da anni ha messo in atto il genocidio
 del Popolo Palestinese


L'ignoranza, mista a servilismo
è una vergogna senza fondo


NOI STIAMO CON HEBOLLAH

Boia chi molla
Avanti Avanguardia




mercoledì 5 dicembre 2018

IMMIGRAZIONE ? NO GRAZIE


AIUTIAMO GLI IMMIGRATI A CASA LORO. PER COMBATTERE ED ABBATTERE
I REGIMI SERVI DELLE MULTINAZIONALI CHE AFFAMANO I LORO POPOLI MANDANDOLI IN GIRO PER IL MONDO.
 UN SOLO GRIDO
LIBERTÀ DAI POTERI FORTI

BOIA CHI MOLLA
AVANTI AVANGUARDIA 

martedì 4 dicembre 2018

ALESSANDRO ALIBRANDI, 5 DICEMBRE 1981


Quando il dolore si fa cupo per un Camerata caduto
quando il ricordo doloroso cerca
nella fede la speranza
nella tua parola io confido con la certezza che tu
gli riprendesti la vita per innalzarlo alla luce

  


Quando i giovani del Movimento Sociale Italiano e del Fronte della Gioventù, incominciarono a cadere sul selciato, sotto il fuoco della sinistra extraparlamentare, nel 1975, a Roma nel quartiere Trieste, sorsero i Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar), come segno di risposta politica.
Erano gli anni in cui nella Capitale, ma anche in altre città italiane, gli scontri tra fascisti e comunisti erano all’ordine del giorno. A Salerno, nel luglio del 1973, fu accoltellato Carlo Falvella, studente e militante del Fuan. A Padova, nel giugno del 1974, furono uccisi nella sede del Movimento Sociale Italiano, a colpi di pistola, Gianluca Giralucci e Giuseppe Mazzola. A Roma, nel febbraio del 1975, fu ucciso Mikis Mantakas, studente greco e militante del Fuan. A Milano, nel marzo del 1975, fu ucciso a colpi di chiave inglese, Sergio Ramelli, studente e militante del Fronte della Gioventù. Ancora a Roma, nell’ottobre dello stesso anno, fu ucciso a fucilate, Mario Zicchieri, studente e militante del Fronte della Gioventù, davanti alla sezione “Gattamelata”.

Tra i militanti romani più attivi si fecero notare Giuseppe Valerio Fioravanti, detto “Giusva”, Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro, Franco Anselmi e Alessandro Alibrandi. In seguito si aggiunsero altri esponenti di spicco. I Nuclei Armati Rivoluzionari furono divisi in tre gruppi principali per ottenere il controllo del territorio. Il quartiere Monteverde, fu affidato ai fratelli Fioravanti e Alessandro Alibrandi. Il quartiere Eur, invece, fu affidato ai fratelli Bracci e Massimo Carminati. Infine, il quartiere Prati, fu affidato a Dario Pedretti e Mario Corsi. 

Alle sbarre anche Alessandro Alibrandi, figlio del Magistrato Antonio Alibrandi, che negli anni settanta fu Giudice Istruttore presso il Tribunale di Roma. Accusato di ingerenza nei processi a carico del figlio e del gruppo Nuclei Armati Rivoluzionari, fu molto discusso per la posizione delicata in cui si trovava all’interno della Magistratura e per la sua adesione al partito di Giorgio Almirante. 

Alessandro Alibrandi militò prima nel Fronte della Gioventù, poi, nel Fuan di via Siena, e infine, abbracciò lo spontaneismo armato diventando uno dei fondatori dei Nuclei Armati Rivoluzionari.
La prima azione armata a cui partecipò, fu uno scontro a fuoco con la polizia a Borgo Pio a Roma nel marzo del 1977. Accusato di aver partecipato all’uccisione del militante di Lotta Continua, Walter Rossi, la sera del 30 settembre 1977, arrestato, insieme ad altri militanti del Movimento Sociale Italiano della sezione Balduina, fu scagionato dall’accusa di omicidio volontario e processato per rissa aggravata.

Anni dopo, lo stesso Alibrandi, fu accusato da alcuni pentiti, di aver partecipato nel ruolo di esecutore materiale dell’assassinio di un altro studente di Lotta Continua, Roberto Scialabba, nel febbraio del 1978, e dei poliziotti, Straullu e Di Roma, nell’ottobre del 1981.

Per evitare la cattura da parte della Magistratura romana, Alessandro Alibrandi, decise di intraprendere la strada della latitanza. Nel luglio del 1981, si rifugiò in Libano arruolandosi nella Falange Maronita combattendo contro i musulmani. 

Intanto, prima Valerio, e poi, Cristiano Fioravanti, furono arrestati dalla polizia, e Alessandro, decise di rientrare in Italia per formare i “Nuovi Nar” insieme ai pochi superstiti. Ma l’esperienza dei Nuclei Armati Rivoluzionari era ormai alla conclusione.

Nel giro di qualche mese fu scritta la parola fine. Alessandro Alibrandi, il 5 dicembre del 1981, durante un assalto ad una pattuglia della Polizia Stradale della stazione di Labaro, pochi chilometri da Roma, nel conflitto a fuoco, rimase ucciso. Francesca Mambro, invece, nel marzo del 1982, fu ferita gravemente e arrestata mentre tentava di rapinare una banca di Roma. Massimo Carminati, nell’aprile del 1982, fu arrestato al confine svizzero mentre tentava l’espatrio. Infine, Mario Corsi, sempre nell’aprile del 1982, fu condannato per l’assalto contro una scuola compiuto tre anni prima.
















IL PADRE DI ALIBRANDI ESCE DALL' OBITORIO



ROMA QUARTIERE LABARO
LUOGO DELL’ UCCISIONE 







“E ti svegli una mattina
e ti chiedi cos’è stato

rigettare i tuoi pensieri

sulle cose del passato

prendi un fazzoletto nero, che conservi un cassetto

cominciare tutto un giorno, forse un giorno maledetto

frequentando certa gente

di sicuro differente

e un battesimo di rito con il fiato stretto in gola

quando già finiva a pugni sui gradini della scuola”.

(Francesco Mancinelli , Generazione ‘78)

ROMA NOVEMBRE 1977
MANIFESTAZIONE CONTRO IL CARO VITA
IN PRIMA FILA ALESSANDRO ALIBRANDI


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