martedì 26 settembre 2017

BUON COMPLEANNO, BEPPE DIMITRI !

  
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Il Ricordo personale di Stefano Delle Chiaie
 
 

lunedì 25 settembre 2017

IL BUS ANTIGENDER OGGI A BRESCIA





Il bus anti-gender che martedì 26 arriverà a Brescia
Dopo lo sportello antigender di Prevalle, a Brescia arriva il pullman antigender.
E – come era facile immaginare – la polemica infiamma .
 
“I bambini sono maschi, le bambine sono femmine” e ancora: “La natura non si sceglie / #stopgender nelle scuole / #busdellalibertà”.
 Così, infatti, si legge sul pullman arancio che martedì 26 settembre arriverà nella città di Brescia dopo essere partito  da Roma e aver toccato Milano (lunedì).
A promuovere l’iniziativa è “CitizenGO” e “Generazione Famiglia”, che hanno copiato quanto già fatto in spagna (anche se lì lo slogan era più diretto: “i bambini hanno il pene, le bambine la vagina”).
 Tra gli organizzatori, secondo quanto riferisce l’Espresso, c’è anche Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day e sostenitore delle teorie riparative


Il bus antigender che ha viaggiato in Spagna
Il bus antigender che ha viaggiato in Spagna

Dopo Brescia (e non è ancora noto il punto di arrivo), il bus proseguirà il suo percorso a Bologna, dove il livello dello scontro sociale tra anti-gender e gruppi di sinistra e antidiscriminazioni è già alto.

FONTE: http://www.bsnews.it/2017/09/24/bus-antigender-brescia/


Ideologia gender. A chi fa paura il Bus della libertà?

I bambini sono maschi, le bambine sono femmine”: nel 2017
riconoscere questo semplice dato di fatto dell’antropologia umana è un atto rivoluzionario che suscita scalpore.
La frase in questione è riportata a lettere cubitali sulle fiancate del Bus della libertà di CitizenGo, una delle più grandi piattaforme di cittadini attivi in tutto il mondo, impegnati per la promozione del bene comune, la famiglia e la vita.
 Il mezzo, che oltre al suddetto slogan ha disegnati sulle fiancate anche due bambini stilizzati (un maschio e una femmina), parte sabato 23 settembre per il suo tour di una settimana in giro per l’Italia ma si è già guadagnato una valanga di attacchi dalle solite centrali del pensiero politicamente corretto.
 Il pullman arancione ha attirato l’attenzione di nientepopodimeno che George Soros e la sua Open Society fondation, la lobby più potente del mondo a sostegno dell’agenda progressista, il quale ha scritto un twìt dedicato all’iniziativa di CitizenGo già svoltasi in Sud America, parlando di «falsa narrativa che ha preso piede» e che «minaccia i diritti delle donne e delle persone lgbti». Inoltre in un articolo redatto dalla fondazione di Soros, corredato da una foto del bus di CitizenGo, si ribadisce la tesi secondo cui l’ideologia gender non esiste, che è solo un «concetto pericoloso» che ha «il potere di mobilitare rapidamente gli elettori e dare nuova energia all’agenda socialmente conservatrice».
Alla vigilia del tour italiano critiche sono arrivate da Chiara Lalli, bioeticista e giornalista vicina alle istanze dei movimenti lgbt e autrice del libro Tutti pazzi per il gender – Orgoglio e pregiudizio di genere” (Fandango 2016), la quale sentita dall’Espresso ha dichiarato: «Esistono gli studi di genere. Ma non l’ideologia gender, questa è una caricatura dei primi che dice “se sei femmina ti piace il rosa, se sei donna sei destinata a diventare moglie”. Sono scemenze. Non è una legge di natura ma il risultato di un retaggio culturale. Il gender rientra in un universo meno rigido dove ognuno ha possibilità di declinare la propria personalità. Il livello di natura biologico è complesso. È scientificamente provato che non esiste un mondo binario in natura, figuriamoci a livello giuridico, morale».
«Il mondo è pieno di colori – ha aggiunto Lalli– Ci sono studi e ricerche che dimostrano come la natura biologica sia stata piegata e incanalata per scopi secondari, con concetti privi di fondamenti scientifici. Le semplificazioni ci servono come strumento puramente descrittivo ma illudersi che siano così netti è davvero ridicolo». Insomma, nulla di nuovo, dietro al solito nobile scopo di combattere le discriminazioni viene portata avanti la necessità di introdurre il concetto di un’identità fluida, transitoria, che può cambiare nel tempo e a seconda delle culture (alcuni gender studies indicano oltre 50 tipi di generi a cui si può aderire). Molti però fanno finta di non capire che un conto è promuovere un sacrosanto rispetto verso le persone di orientamento omosessuale, un altro è avallare teorie bislacche secondo cui l’identità sessuale deve essere sostituita con l’identità di genere, in modo da eliminare ogni legame con le caratteristiche biologiche assunte fin dal concepimento. Vengono quindi strumentalizzati rarissimi casi clinici per sostenere la necessità di superare la «binarietà» maschile-femminile.
Il pullman arancione con il suo disarmante messaggio di verità serve proprio a smontare questa narrativa relativista. D’altra parte in Italia come in altri Paesi del mondo è sempre più in pericolo la libertà delle famiglie di insegnare l’ovvio ai loro figli, come il fatto naturale che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine. Nel contesto sociale si moltiplicano infatti messaggi culturali, mediatici, politici e falsamente educativi fondati sull’ideologia gender: cioè sull’idea che l’identità sessuale umana sia fluida e indipendente dall’essere nati maschi o femmine. In particolare, il messaggio va pericolosamente diffondendosi nelle scuole. Lo stesso papa Francesco ha avuto modo di denunciare più volte la da Lui definita “colonizzazione ideologica” dell’ideologia gender, che si inserisce nel contesto scolastico esattamente come facevano le propagande totalitarie del secolo scorso, modificando le strutture di pensiero elementari dei più giovani.
Per tutti questi motivi CitizenGO Italia ha deciso di replicare in Italia l’iniziativa contro il gender già attuata con successo in altri contesti internazionali (Spagna, Germania, Stati Uniti, Sud America). Il tour partirà da Roma questo sabato 23 settembre, alle ore 11:30, dal Piazzale dei Tribunali di fronte alla sede della Corte di Cassazione. Il luogo di partenza è stato scelto per richiamare i doveri della Suprema Magistratura rispetto agli evidenti abusi giudiziari che Tribunali e Corti hanno commesso negli ultimi anni in Italia riconoscendo indebitamente a coppie di persone dello stesso sesso di essere riconosciute come “doppi padri” o “doppie madri” di bambini a cui viene in tal modo negato il diritto esistenziale di essere e sapersi figli – come tutti – di un padre e di una madre.
Il tour farà tappa il 24 settembre a Firenze, dov’è peraltro previsto lo svolgimento in Consiglio Regionale di un convegno dedicato proprio al tema della “transessualità in età prescolare”; il 25 settembre a Milano; il 26 settembre a Brescia; il 27 settembre a Bologna, dove l’alto tasso di infiltrazione ideologica nel contesto scolastico della città e della Regione è stato recentemente certificato dal Comitato locale del Comitato difendiamo i nostri figli; il 28 settembre a Bari e il 29 settembre a Napoli, le cui amministrazioni locali hanno da tempo premuto l’acceleratore per la promozione di attività nelle scuole promosse dall’associazionismo lgbt. Il bus rientrerà a Roma nel pomeriggio di sabato 30 settembre, per chiudersi con una manifestazione di famiglie in una piazza di prossima comunicazione.
Nel frattempo, in questi giorni l’annuncio del tour ha suscitato anche le reazioni scomposte da parte di alcuni attivisti delle frange più estreme dei movimenti lgbt e dei collettivi di sinistra, che hanno tentato di organizzarsi per far chiudere le stesse pagine online dai rispettivi gestori.
 Alcuni manifesti regolarmente affissi a Roma per pubblicizzare l’iniziativa sono stati imbrattati e vandalizzati. Se, da una parte, chiunque ha il diritto di “sentirsi” ciò che preferisce, dall’altra i princìpi fondamentali della democrazia non tollerano che si tenti di indottrinare i figli altrui con massicce e mirate campagne cultuali, politiche e mediatiche esplicitamente volte alla cosiddetta “decostruzione degli stereotipi di genere”, se tra questi stereotipi si fa rientrare il fatto, appunto, che chi nasce maschio è un uomo, e chi nasce femmina è una donna.
Tra l’altro, il diffondersi di attività scolastiche sulla sessualità e sull’affettività fondate sull’ideologia gender ad opera delle associazioni lgbt è stato documentato negli ultimi anni da molte associazioni di genitori e famiglie, che hanno ribadito la loro viva preoccupazione anche al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli nel recente incontro avuto presso il ministero, a file luglio. In quella sede, le rappresentanze delle famiglie, tra cui CitizenGO Italia e Generazione Famiglia, hanno chiesto al ministro Fedeli di approntare con urgenza una procedura standardizzata di consenso informato preventivo da richiedere alle famiglie prima dello svolgimento di qualsiasi attività scolastica inerente tematiche delicate come la sessualità, l’affettività e i temi cosiddetti “di genere”. Le associazioni promotrici della campagna sul Bus della libertà vigileranno sull’assenso prestato dal ministro Fedeli circa la richiesta di consenso informato preventivo.

FONTE: http://www.tempi.it/ideologia-gender-a-chi-fa-paura-il-bus-della-liberta#.WcmVb4sUm1t



PER APPROFONDIRE SULLA SCELLERATA "TEORIA DEL GENDER":

http://avanguardiaberghem.blogspot.it/2016/10/gender-un-ideologia-aberrante-1parte.html

https://avanguardianazionale1960.blogspot.it/2016/12/gender-un-ideologia-aberrante-per.html






NOI CI SIAMO ! GIOVEDI' 28 A BRESCIA


 Cena Comunitaria a Brescia
 
...Ma chi ti offre una cena così ?!
 
 
 il Menù ufficiale di giovedì 28:
-carpaccio fresco di manzo con porcini freschi e grana
- risotto con porcini freschi
- spezzatino di manzo con porcini freschi
Acqua e vino (!) inclusi
 
Prezzo Cameratesco

 
 GIOVEDI' 28 SETTEMBRE ORE 19:30
 
LA COMUNITA' AVANGUARDISTA LOMBARDA
 
ORGANIZZA
 
CENA COMUNITARIA
 
OSTERIA DELLE ROSE
Via Rose,16/A 
Brescia
Uscita Autostrada A4 Brescia Ovest
 
 
 
MA  NON E' SOLO UNA CENA . . .

domenica 24 settembre 2017

MORIRETE PAZZI !



Pubblichiamo per intero l'articolo dell'Amico Giuseppe Parente che sta allietandoci questa tediosa domenica d'inizio autunno
 
 



 
Imperia, un supermarket espone un calendario di Mussolini. L'Anpi chiama vigili e carabinieri


(G.p)Il disegno di legge presentato dal deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano che mira a punire "chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco non è ancora legge.
Eppure esiste, a Vallecrosia, in provincia di Imperia, già qualcuno che erroneamente ne chiede l'applicazione seppure in modo originale.
In un supermercato a Vallecrosia, ridente comune di poco più di 7 mila abitanti della provincia di Imperia un turista si è rivolto alla locale sezione dell'associazione nazionale partigiani d'Italia dopo aver notato esposto, in bella mostra, in un affollato centro commerciale un calendario con l'immagine di Benito Mussolini.
Una volta registrata la segnalazione la responsabile della sezione dell'Anpi ha scritto alla direzione centrale della catena che rifornisce il supermercato chiedono l'immediata rimozione del calendario con l'effige di Mussolini.
Come se l'associazione partigiani fosse l'unica depositaria della verità storica e quindi titolata ad agire, in nome e per conto della legge.
Che, per amore della verità, è stata votata solo alla Camera dei Deputati, per cui ancora non è in vigore.
Nonostante la segnalazione alla direzione centrale della Crai che rifornisce il supermercato ed il successivo intervento della Polizia Municipale il calendario è ancora esposto in bella mostra, per cui l'associazione dei partigiani si è rivolta ai Carabinieri, niente da fare.
D'altronde i carabinieri applicano la legge e per fortuna non la interpretano.
Il titolare del supermercato, finito nell'occhio del ciclone per avere esposto un calendario storico di Mussolini dice la sua in proposito:  il calendario mi è stato regalato da un amico che è stato a Predappio. Il calendario era bello, in quanto attraverso le fotografie raccontava la storia del fascismo e per questo motivo l'ho appeso.
Un calendario come tanti altri: come quello di Che Guevara per esempio. Se ne avessi comprati mille, precisa il commerciante, ne avrei venduti tutti.
Qualcuno provi a spiegare questo all'associazione nazionale partigiani d'Italia. Scommetto, qualsiasi cifra, che non riesce in questa impresa.
 


http://www.fascinazione.info/2017/09/imperia-un-supermarket-espone-un.html



 
 
 


sabato 23 settembre 2017

BESTIE D'AVANGUARDIA

 
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Lasciateci almeno andare a puttane

 
Con un’ordinanza urgente il sindaco di Firenze Nardella ha istituito il divieto di chiedere o accettare prestazioni sessuali a pagamento. Il cliente è punito con l’arresto fino a tre mesi e con una multa di 200 euro. Le sanzioni si applicano anche se non c’è stato un rapporto sessuale (la prostituta invece rimane indenne). Per la prima volta in Italia, almeno a Firenze, per ora, la prostituzione in sé diventa un reato. Il sindaco Nardella si è avvalso di un recentissimo decreto del ministro degli Interni Minniti che consente ai sindaci di emettere un’ordinanza contro coloro che ottengono prestazioni sessuali a pagamento. Per il resto del Paese rimane in vigore, almeno per ora, la cosiddetta legge Merlin, che prende il nome dalla senatrice socialista che la promosse. La legge Merlin per eliminare i casini di fascistica memoria e togliere allo Stato il ruolo di tenutario legale della prostituzione introduceva i reati si sfruttamento, induzione e favoreggiamento. Ma non proibiva, e non proibisce, la prostituzione in sé in base all’articolo 13 della Costituzione: “La libertà personale è inviolabile”. Infatti i predecessori del pio Nardella per contrastare il fenomeno della prostituzione, in nome della ‘pubblica decenza’, ma più probabilmente per rimpinguare le casse del comune da loro stessi dissanguate, erano stati costretti a ricorrere a degli escamotage, come quello di multare in modo pesante l’automobilista che si accosta alla prostituta per “intralcio al traffico”. Insomma la legge Merlin punisce il protettore, il magnaccia, il rocchettèe, non chi la pratica e tantomeno chi se ne serve per soddisfare i propri bisogni sessuali, “l’utilizzatore finale” come lo ha chiamato l’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini. Se così non fosse il Cavaliere, fra le Daddario e le Olgettine, avrebbe dovuto essere condannato a “cinquemila anni più le spese”. Per la legge Merlin, sia pur emanata in epoca democristiana e bigotta, io ho il diritto di vendere il mio corpo e anche, se si vuole, la mia dignità, a chi mi pare, e un altro a comprarli.
Fin qui le leggi, le ordinanze, i divieti, i verboten. Ma il pio Nardella e i sindaci che lo vorranno seguire dimenticano che la prostituzione, non per niente ‘il più antico mestiere del mondo’, ha sempre avuto anche un’importante funzione sociale. I Latini, pagani, più pragmatici e meno ipocriti e sessuofobi di noi, gliela riconoscevano. Le etere erano considerate come una sorta di ‘dame di compagnia’ che avevano anche la funzione di dare al cliente, occasionale o di lungo periodo, un supporto affettivo.
In Italia, nel dopoguerra, i casini, poiché la ragazze “non la davano”, erano il solo modo, per i giovani, di avvicinare, conoscere e praticare un sesso che non fosse masturbatorio (a meno che non si avesse la fortuna di incrociare la ‘nave scuola’, una quarantenne, in genere sposata, cui piaceva trasgredire con i giovanissimi e anche con gli adolescenti-oggi in quest’ultimo caso la donna finirebbe al gabbio). Adesso, dopo la liberazione sessuale, questo problema non si pone più. Per i giovani. Non per i vecchi che conservino ancora un po’ di libido. Per un vecchio, rimasto single (ma anche se single non è perché già gli fa fatica farselo rizzare con una giovane, figuriamoci con una coetanea) è estremamente difficile, almeno che non sia ricco sfondato, soddisfare le proprie voglie e avere quel rapporto sessuale che ha anche una funzione salutare, nel senso di salute fisica e psichica, e perché no, come sapevano i Latini, affettiva.
Questa situazione è descritta bene in un passaggio de La città vecchia di Fabrizio De André: “Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone/ forse quella che, sola, ti può dare una lezione/quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie, quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie/Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte/ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette/ Quando incasserai delapiderai mezza pensione/diecimila lire per sentirti dire micio bello e bamboccione”.
 
 
In Conoscenza carnale Jack Nicholson è un uomo maturo che ha avuto nella sua vita avventure e anche relazioni sentimentali importanti con donne ma che non è riuscito a trovare il suo ubi consistam con nessuna. Rimane solo. E il sabato sera va al bordello per farsi dire da una certa prostituta “uccello d’oro”.
In questa società solo apparentemente libera (di veramente libero c’è unicamente il mercato, il Despota assoluto delle nostre vite) bighina, intimamente, profondamente cattolica, senza essere cristiana, in modo diretto o indiretto, ci viene proibito tutto o quasi. Non possiamo fumare, per la nostra salute e quella altrui. Non possiamo bere in modo smodato (ma c’è qualche altro modo di bere?) senza incorrere nel biasimo sociale. Non possiamo superare i limiti di velocità, non possiamo, in macchina o in moto, farci prendere dall’ebbrezza senza che occhiute macchine ci sanzionino. L’occhio del Grande Fratello informatico ci controlla fino all’ultimo pelo. Lasciateci, perdio, almeno andare a puttane.
 
Massimo Fini
 

venerdì 22 settembre 2017

BUON COMPLEANNO, GABBO !


Proprio oggi avrebbe compiuto 36 anni.
Gabriele Sandri fu ucciso l'11 novembre 2007 da un agente di polizia
quando di anni ne aveva solo 28.
 
 
La tragedia di Gabriele Sandri aveva scosso
tutta l'Italia e mobilitato le tifoserie
da Nord a Sud, da allora sempre unite nel suo ricordo.
L'11 novembre del 2007 Gabbo si trovava
 all'autogrill di Badia al Pino,
 vicino Arezzo, lungo l'autostrada A1,
in compagnia di amici
con cui stava andando in trasferta
a seguire la squadra del cuore.
 Gabriele stava dormendo in auto
quando fu raggiunto al collo
 da una pallottola sparata 
 da un agente di polizia mentre era scoppiata
una rissa tra tifosi laziali e juventini. 

 Un grande striscione
con disegnato il volto di Gabriele sorridente
 appare costantemente nella curva della Lazio.