sabato 22 ottobre 2016

C E N T O M I L A

 
 
IL NOSTRO BLOG NAZIONALE HA RAGGIUNTO OGGI,
- IN NEMMENO 4 MESI -  LE
 
 
100.000
VISUALIZZAZIONI
AVANGUARDIA VIVE
 
 
TUTTI I GIORNI, PIU' VOLTE AL GIORNO,
AVANGUARDIA NAZIONALE E' CON TE:

 Le Idee, la Storia, l'Attualità e la Memoria.
 Se vuoi tornare Libero, Combatti con Noi !

VISITA I NOSTRI BLOG



E LE NOSTRE PAGINE

METEORE ORIONIDI 2016

ACHTUNG ! IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI
 
 

AVANTI RAGAZZI DI BUDA - UNGHERIA OTTOBRE 1956

. . . IL MONDO E' RIMASTO A GUARDARE SULL'ORLO DELLA FOSSA SEDUTO
 CON IL BENESTARE DI NAPOLITANO !
 
  
« Qui parla il Primo Ministro Imre Nagy. Oggi all'alba le truppe sovietiche hanno aggredito la nostra capitale con l'evidente intento di rovesciare il governo legale e democratico di Ungheria. Le nostre truppe sono impegnate nel combattimento. il governo è al suo posto. Comunico questo fatto al popolo del nostro Paese ed al mondo intero. »
 
 
ASCOLTA Avanti ragazzi di Budapest!
 
 
 Budapest, 23 ottobre 1956

46.000 ungheresi rimasero uccisi negli scontri, 228 furono condannati al plotone d'esecuzione
75.000 vennero deportati in Russia, 8.000 dei quali non tornarono mai più

23 ottobre 1956. A Budapest migliaia di manifestanti scendono in strada in segno di solidarietà con l’immensa protesta di operai e studenti Polacchi repressa col sangue un mese prima. Viene abbattuta la statua gigante di Stalin nel parco municipale.

Il numero uno del Partito Comunista, parla alla radio: insulta gli studenti e gli operai e respinge le loro richieste. Poi ordina alla polizia politica di sparare sulla folla ammassata davanti al palazzo della radio: muoiono in 12. I manifestanti si impadroniscono delle armi di decine di poliziotti che non oppongono resistenza. Nella notte i blindati della 92ma divisione dell'Armata Rossa entrano a Budapest. Il 25 ottobre, inizia la rivolta in altre dieci città, cinque radio clandestine trasmettono nel paese, vengono distribuiti giornali clandestini e sono costituiti alcuni consigli di fabbrica
 
 
31 ottobre. I blindati si ritirano dalla capitale. Mosca invia finti negoziatori che, per guadagnare tempo, assicurano che l'Armata Rossa sta lasciando il paese. Invece dopo quattro giorni i carri armati sovietici entrano a Budapest, la gente si difende con armi leggere e bottiglie molotov. I combattimenti continuano fino al 9 dicembre. Il 12 dicembre, quando viene istituita la legge marziale, i lavoratori proclamano uno sciopero generale, che durerà fino al 13 gennaio, quando viene decisa la pena di morte contro tutti gli scioperanti.

Il 20 marzo, il primo ministro si reca a Mosca a rendere omaggio all’intervento sovietico. Il 27 aprile firmerà gli accordi di "stazionamento temporaneo" delle truppe sovietiche in Ungheria. vi resteranno ancora trentadue anni.



CON L' AVALLO DI NAPOLITANO !
 
 
 


 

giovedì 20 ottobre 2016

STEFANO DELLE CHIAIE A NAPOLI 28 OTTOBRE

 
 
Venerdì 28 Ottobre alle ore 17:00 
Sala "Silvia Ruotolo", V^ Municipalità
 Via Morghen 84 (Vomero)
Napoli 
 
Stefano Delle Chiaie presenta il libro
"La Lotta Politica di Avanguardia Nazionale"
 
Introduce e modera: Giuseppe Parente (Giornalista)
 Intervengono: Norberto Gallo (Giornalista)
Pietro Lauro (Consigliere Municipale)
 

AVANGUARDIA A CENA: BRESCIA E ROMA 27 OTTOBRE

Come già segnalato nella Rubrica "Appuntamenti"(a destra in fondo alla pagina)
Giovedì 27 Ottobre alle ore 20:00
Brescia e Roma ospiteranno la classica Cena Sociale di fine mese
 
 
27 Ottobre ore 20:00 - Brescia- Via Rose 16/A
 


 
27 Ottobre  ore 20:00 - Roma - Via Tiburtina,949

PECUNIA NON OLET

 
 

mercoledì 19 ottobre 2016

STRAGE DI GORLA - 20 OTTOBRE 1944

IL TERRORISMO DEI LIBERATORI
 
 
Esiste, a Milano, una collinetta artificiale, denominata Monte Stella, costruita con oltre un milione di quintali di macerie, recuperate da tutti i settori della città rasi al suolo dai bombardamenti terroristici anglo-americani. Una parte di dette macerie proviene dalla distruzione di due istituti scolastici superiori, di sei scuole elementari e cinque materne completamente atterrati, ma anche da altri trentacinque edifici scolastici danneggiati in città, mentre altre centoventicinque scuole, di ogni ordine e grado, vennero distrutte in provincia. Fra le scuole elementari distrutte, una è particolarmente ricordata dai milanesi, quelli meno giovani, quelli che la guerra l'hanno vissuta nella metropoli, ed è la scuola di Gorla, della quale vogliamo ricordare la triste storia.
Era una giornata limpida, tersa, allora non c'era lo smog e -incredibile a dirsi- dalla piazza del Duomo si riusciva a vedere la cerchia delle Alpi, quella del 20 Ottobre 1944, allorchè una formazione di circa quaranta quadrimotori americani del tipo B 24 e B 27 comparvero nel cielo della città, contemporaneamente al suono delle sirene d'allarme. E sulla verticale di Gorla, che allora era un sobborgo periferico e non un quartiere incorporato nella città come oggi, gli aerei sganciarono il loro carico. Puro terrorismo, volontà infierire su un popolo ormai in ginocchio, nonostante ancora oggi ci sia chi sostiene la tesi che le bombe erano destinate alla stazione ferroviaria di Greco, che si trova in zona, ma che era facilmente identificabile, ed anche attaccabile senza pericolo, data l'inesistenza di ogni reazione da parte della caccia italo-tedesca.
Nella zona attaccata si contarono 635 Vittime, o almeno furono recuperati 635 corpi, forse potevano esserci stati altri esseri umani che, letteralmente dilaniati dalle esplosioni, non vennero mai rinvenuti. Fra gli edifici centrati in quella tragica mattina ci fu la scuola elementare Francesco Crispi : fu letteralmente polverizzata. Centonovantaquattro bambini, la loro direttrice, quattordici maestre, un'assistente sanitaria e quattro bidelli furono travolti. Quattro soli bambini, una femminuccia e tre maschietti (Annamaria, Giuseppe, Remo e Gabriele) si salvarono e furono estratti dalle macerie.
Occorsero tre giorni per ritrovare e recuperare i corpi delle vittime della scuola, tre giorni in cui i Vigili del Fuoco, militari dell' U.N.P.A., soldati italiani e tedeschi, uomini della G.N.R. e operai in tuta, magari partigiani, certamente antifascisti, lavorarono fianco a fianco, senza risparmiarsi, unitamente ai genitori dei bambini, ed ai parenti, disperati, ma sempre speranzosi, nell'illusione di trovare qualche superstite. Chi lavorava e piangeva, chi lavorava e pregava, chi malediva e bestemmiava Dio, che aveva permesso una strage di bambini senza colpa ne pena. Oggi al posto della scuola, sorge un monumento funebre, una madre con un bimbo in braccio, inginocchiata, come se offrisse al
Cielo quella sua creatura, e sotto al monumento c'è l'Ossario, dove sono conservati i resti dei piccoli Caduti, e degli adulti che erano con loro.
Ogni anno, una piccola cerimonia celebrativa riunisce chi non ha dimenticato : sono presenti le autorità locali ma nessun papavero, sino ad oggi, è venuto mai da Roma, nessun politicante ha mai partecipato ufficialmente. Non occorre chiedere il perchè quei morticini sono scomodi, hanno avuto il grande torto di farsi assassinare dagli alleati liberatori e non dai biechi oppressori nazifascisti!
 
VISITA IL SITO

 
 
L'infamia non va in prescrizione