lunedì 7 novembre 2016

NICCOLO' GIANI: TESTAMENTO SPIRITUALE

 
"Non cercate altrove, guardate al Fascismo, imparate a conoscerlo e lo amerete, studiatelo e diventerà la vostra idea.
 Né per voi sarà mai una catena ma un vincolo d’amore verso una creazione più grande dell’umanità.
Esso sarà per voi e per tutti l’alba di un nuovo giorno."

 (NICCOLO' GIANI)

Qui il suo Testamento Spirituale per il figlio Romolo Vittorio Africano, bensì un testamento di alte virtù morali per le future generazioni italiane.

LEGGETELO E LEGGETELO MOLTO BENE!!

 "Solo per questa Italia — così si esprimeva rivolgendosi al suo primo nato — dovrai saper morire col corpo e con l'anima. E mai, mai, dovrai dimenticare che per questo nome sacro madri hanno salutato col sorriso i figli che andavano a morire, mariti abbandonarono in fiera letizia le giovani spose, padri hanno orgogliosamente baciato per l'ultima volta i loro bimbi. Che per questa Italia si son fatti di sangue i fiumi, le montagne hanno tremato, i morti sono usciti dalla terra. E che per Essa io oggi non ti conosco e potrei non conoscerti mai. Ma, se così fosse, tu amala anche per me, sacrificati anche per me, muori anche per me».
E più oltre: «Quando sarai adulto, alla mutilata corona che vedrai sul capo della tua Patria, ti sarà facile riconoscere le gemme di cui il volger del tempo e l'ignavia degli uomini l'hanno fatta priva. Riconoscerai la culla dei tuoi avi, quella sacra terra di Dalmazia dove ogni sasso impreca al tradimento e dove ogni pino sale al cielo come una preghiera a Dio per il ritorno della Madre. Riconoscerai Corsica e Malta, Canton Ticino e Grigioni. Ritroverai le gemme perdute di quest'Africa dove ora s'è accesa la grande favilla della nostalgia e di quell'Asia che già vide i miracoli dei grandi figli di Roma. Riconoscerai tutte, tutte le gemme che a lei devono ritornare e tu vedrai restituirgliele, ché a una a una ritorneranno; e tu insegnerai a tuo figlio le mancanti perché non una sola, fra cento, fra mille anni, le manchi».
Con queste parole egli concludeva: «Che i tuoi occhi non vedano che grandezza e potenza, gloria e vittoria. Figlio, nel nome che porti c'è l'auspicio del tuo tempo e della tua generazione; l'Africa dovrà essere il tuo segno e la tua via, il tuo destino e il tuo dovere, dovrà essere la tua speranza e il tuo diritto. Ora cresci: la camicia nera e la divisa kaki, che con la pietà di Cristo tua madre ti ha fatto trovare nella culla, ti dovranno essere compagne di tutta la vita. Sappile portare con onore e con fierezza. E poiché Iddio ti ha fatto nascere nel tempo di Mussolini, sii sempre degno di appartenervi: ricordati che questo è l'unico orgoglio che t'insegna tuo padre"

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