Giuseppina Ghersi.
Per molti, fino a qualche anno fa,
questo cognome risultava sconosciuto
e privo di qualsiasi collegamento ad eccezione
di una copia di denuncia presentata alla
Questura di Savona nel 1949.
Giuseppina, una bambina di appena 13 anni,
fu pestata, stuprata e giustiziata dai partigiani comunisti
con l’accusa di essere al servizio del regime fascista.
La famiglia Ghersi, che viveva a Savona e gestiva
un negozio di ortofrutticola,
non era neppure iscritta al Partito Fascista.
Studentessa delle magistrali alla “Rossello”
fu premiata direttamente da Mussolini
per aver svolto con merito un concorso a tema.
Questa la sua condanna.
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