martedì 25 febbraio 2020

PERCHÉ LA GIUSTIZIA NON SIA COME IL TIMONE

A VINCENZO E GIULIANO... 
... MA VALE PER TUTTI NOI

Sei anni, questa la pena richiesta dal pubblico ministero nel processo contro due camerati, "colpevoli" di essere della comunità di Avanguardia Nazionale e di Forza Nuova, per un'aggressione mai avvenuta verso due sedicenti giornalisti che si erano appollaiati tra le siepi del cimitero di Roma mentre era in corso una cerimonia per i camerati caduti.
Mentre giudici assolvono l'immigrato di turno che si masturba nel pullman, o che spaccia droga, con la motivazione che il "poverino" non aveva altri mezzi di sostentamento, un pubblico ministero richiede una condanna di sei anni per fatti tutti da accertare, visto che gli "aggrediti" si sono recati all'ospedale appena il giorno dopo, e dopo aver scritto i loro articoli ed aver inondato i media con i loro piagnistei infarciti di menzogne, senza nemmeno rivolgersi alle forze dell'ordine presenti sul posto.
Pubblici ministeri e giudici quando sbagliano, dovrebbero essere i primi a pagare, visto anche i lauti stipendi che incassano a spese del contribuente, invece lo spettacolo deve continuare, e continua una farsa che si riassume nella frase "la legge è uguale per tutti": non diciamo cazzate! Fanculo alla vostra "società civile", aperta e liquida tanto cara ai Soros & co.

UOMINI LIBERI - Press

Nessun commento:

Posta un commento