sabato 3 agosto 2019

STRAGE DI BOLOGNA: CHI SA, PARLI!


L'ANALISI DI AVANGUARDIA NORDITALIA

2 agosto, anche Avanguardia Nazionale finì nel mirino degli inquirenti, così come intere comunità di altri camerati, FUAN NAR  Terza Posizione.
La macchina del fango ben avviata da giornali e televisioni, dai depistaggi degli inquirenti, dalle dichiarazioni dell'allora ministro dell'interno Cossiga riguardo la regia fascista di una strage che per metodo invece ha avuto ben altri "illustri" predecessori nella storia, basta pensare alla bomba partigiana della strage di via Rasella, ha dato il via ad una caccia all'uomo, in un clima da caccia alle streghe.
In questo contesto vengono assassinati Carmine Paladino e Pierluigi Pagliai, e non sono i soli tra i camerati che hanno pagato con la vita, così come non dimentichiamo nemmeno quelli che sono riusciti miracolosamente a salvarla la vita nonostante i proiettili.
Anni dopo Cossiga chiese scusa all'allora Movimento  Sociale per le sue parole riguardo la responsabilità dei fascisti, facendo il bel gesto pubblico tra politicanti, ma ben guardandosi di chiedere scusa ai diretti interessati, a chi venne accusato ingiustamente o ai famigliari di chi venne assassinato, le sue "scuse" non lo hanno sollevato dalle sue responsabilità, esattamente come i depistaggi e le manovre dei servizi e della massoneria non devono cadere nel dimenticatoio.
Soprattutto oggi mentre un processo, l'ennesimo, è ancora aperto, e vede ancora una volta sul banco degli imputati il "cattivo fascista" di turno, dopo che già tre innocenti sono stati condannati,  il 2 agosto è il giorno in cui con orgoglio bisogna rivendicare che la strage NON è fascista.
Per i camerati che sono stati arrestati e accusati, per i camerati che sono stati assassinati, per una battaglia di verità, e non per le ricostruzioni di como
do di questo sistema.


Mentre il presidente di questa repubblica nel suo messaggio per la commemorazione della strage, tira fuori la solita vecchia teoria sui cosiddetti "colpevoli accertati", i fascisti, mentre "nulla si saprebbe dei mandanti", certi politici dichiarano di aver visto "notizie interessanti" che sarebbero secretate e qualcuno lascia intendere che nel caso sarebbe pronto a "disobbedire" al vincolo di riservatezza: se il primo porta avanti le vecchie menzogne care al sistema, chi dice di essere a conoscenza di notizie seppur riservate dovrebbe immediatamente parlare pubblicamente, anzi avrebbe dovuto farlo subito, invece di lasciare dichiarazioni ai giornali, se non altro per rispetto delle vittime della strage.
Quel che appare evidente, è che servizi segreti e massoneria si sono resi protagonisti di depistaggi e non certo per favorire i fascisti, dal momento che contro quelli che sono stati giudicati "colpevoli" hanno avuto contro di loro delle testimonianze inattendibili, oltre alle voci dei cosiddetti "pentiti" che hanno contribuito ad incriminare tante persone in pieno spregio alla più elementare giustizia.
Deve ancora arrivare il tempo della verità e della giustizia!


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